Dopo il bilancio poco rassicurante delle feste di fine anno, ora gli operatori temono per l'andamento del nuovo anno. Ma secondo Federviaggio il comparto può contare su una sicurezza: "L'unica certezza che sembra incontrovertibile per il 2012 – spiega Alberto Corti, responsabile della Federazione – è ancora l'incremento in Italia dei turisti russi, che crescono del 30% all'anno e quello dei brasiliani. Attenzione però: si tratta di flussi che, messi insieme, non superano i 600 mila arrivi annui, un infinitesimo rispetti ai circa 40 milioni di arrivi turistici che costituiscono lo zoccolo duro dell'economia ricettiva del nostro Paese".
Per quel che riguarda l'outgoing, seppure colpito dalla crisi, il turismo italiano di fascia alta è quello che meno ne ha risentito fino ad ora. Argentina e Sud America sono tornati in auge dopo esserlo stato per lungo tempo negli anni '70 e '80. Per i più esigenti, amanti di un turismo con forti valenze culturali e ecosostenibili, ci sono Cile e Perù. L'area dell'Oceano indiano, Maldive in testa, deve recuperare posizioni sul mercato italiano dopo la debacle dei giapponesi e si presenta con promozioni accattivanti, mentre destinazioni del tutto nuove, come l'Oman, guadagnano interesse, promosse anche dal mercato delle crociere.