I Paesi europei vedono ormai alle loro spalle il picco della prima ondata di coronavirus e possono finalmente guardare con un po’ più di ottimismo alla stagione turistica estiva che sta iniziando. L’Italia è stata tra i primi a riaprire le proprie frontiere ai cittadini del resto d’Europa, già dal 3 giugno scorso. Una scelta – anticipare la riapertura rispetto alla raccomandazione del 15 giugno formulata a Bruxelles dalla Commissione europea – seguita anche da altri: Bulgaria, Croazia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Estonia, Slovacchia e Slovenia hanno già iniziato nei giorni scorsi a revocare le restrizioni per gli stranieri che entrano nei loro Paesi. Escludendo tuttavia quelli delle nazioni che ritengono ancora non sicure. La Svezia addirittura non aveva mai chiuso ai cittadini stranieri, in linea con l’approccio morbido tenuto da Stoccolma nella gestione dell’epidemia.
Da oggi invece revocano le loro restrizioni la Germania, la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi, la Repubblica Ceca, la Grecia, che ha addirittura fatto un passo in più riaprendo già fin da adesso anche a diversi Stati extraeuropei: Australia, Cina e Corea del Sud.
Altri Paesi hanno fatto una scelta diversa, ritardando ancora di qualche giorno la riapertura. È il caso dell’Austria, che ha già aperto alla maggior parte dei vicini e che dal 16 giugno revocherà le restrizioni per altri 31 Paesi, compresa l’Italia ma esclusi Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito. Madrid infine riaprirà le frontiere con gli altri Paesi dell’Unione europea solo il 21 giugno, con l’esclusione del Portogallo.
La riapertura quasi generalizzata avrà un effetto immediato e tangibile già sui voli da e per l’Italia. All’aeroporto di Fiumicino è previsto un aumento dei collegamenti in arrivo e in partenza, con cento voli e dodici Paesi europei collegati. A Milano riaprirà invece il Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa: oltre 150 i voli previsti.