“La priorità numero uno è tornare a sciare. Dopo una stagione estiva serena, occorre garantire una stagione invernale serena. Bisogna capire che protocollo usare. C’è un protocollo delle regioni che può essere usato come base di partenza e siamo tutti d’accordo, così come siamo d’accordo sul fatto che, se le cose dovessero migliorare, potremo allentare le misure. Per ora possiamo dire che la stagione invernale sarà tranquilla e sicura e non è cosa da poco”. Così il ministro del Turismo Massimo Garavaglia nel corso del panel ‘Unione Europea: nuovi scenari per un turismo post Covid: sostenibile, inclusivo, di valore’ al Festival della Diplomazia.
Il ministro ha quindi aggiunto che “dopo una prima fase di aiuti al settore, ora proseguiremo con aiuti mirati a chi è ancora in difficoltà e poi speriamo che se ne esca e ci si possa concentrare sulle linee di sviluppo. Come Italia abbiamo avuto il crollo più grosso di tutta Europa, quasi il 9% di Pil perso. Ma abbiamo avuto il rimbalzo più forte di tutti: quest’anno il 6%, ed io spero anche di più, poi l’anno prossimo il 4,5% per arrivare poi a una ripresa strutturale che non sia lo zero virgola. E’ una prospettiva buona, perché il piano vaccinale è andato molto bene dal punto di vista dell’organizzazione. L’Italia è passata da paese problema a paese soluzione. Visto che ci si è resi conto in Europa dell’importanza del turismo, sarebbe il caso di dedicare una linea di bilancio strutturale in Europa al turismo. Questa sarebbe l’occasione giusta per farlo”.
Il ministro ha quindi sottolineato che occorre un turismo sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico, che consenta di tornare ai numeri precedenti alla pandemia. “L’orizzonte è il 2023”, ha detto. “Sostenibilità è anche inclusione del territorio che vai a visitare – ha sottolineato ancora -. Serve investire sul digitale, e abbiamo stanziato 2,4 miliardi per queste operazioni, oltre a 1 miliardo per i borghi, le piccole realtà che hanno dimostrato di saper resistere meglio. Le città d’arte di dimensioni minori, dove il turismo straniero pesa meno, hanno quasi recuperato i livelli del 2019”. “Il fenomeno di riscoperta del proprio paese resterà strutturale – ha aggiunto -, è un patrimonio da sfruttare. Occorre puntare sul digitale e sulla formazione, in ottica strutturale e di breve termine, con un mix di operazioni messe in campo che ci daranno quando finirà la pandemia, speriamo in primavera, una crescita strutturale più forte”.
Quindi un cenno sull’Enit: “finalmente all’Enit parte l’Osservatorio, con un nucleo che sta impostando il lavoro per dare dati agli operatori in tempo reale. Non possiamo dare i dati dell’Istat l’anno dopo, perché non serve a nulla. Sono dati che comunque abbiamo”.