Per fare fronte alle criticità provocate dalla cancellazione dei voli bisogna ipotizzare anche il ricorso alla precettazione. Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, ribadisce la sua idea rispondendo oggi al Question Time ad una interrogazione presentata da Italia Viva.
“Ho inviato due note alla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici e al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, per segnalare che gli scioperi nel settore del trasporto aereo stanno compromettendo i normali flussi turistici. Per domenica 17 è stato indetto un altro sciopero che, pur interessando la sola fascia oraria tra le 14 e le 18 si, stima comporterà la cancellazione di oltre 600 voli e più di 100 mila passeggeri impossibilitati a volare. Questo – conclude- mi ha spinto a segnalare alla commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali e al ministro Giovannini l’esigenza di applicare l’articolo 8 della legge 146 del ’90, valutando anche la possibilità di avviare il procedimento di precettazione, visto che c’è il fondato pericolo di un grave danno ai diritti dei viaggiatori”.
Sulla stessa linea del ministro il Codacons che ha chiesto la precettazione urgente dei lavoratori del comparto aereo, affinché il prossimo 17 luglio siano garantiti tutti i servizi agli utenti.
Nella legge n. 146 del 1990 la precettazione è prevista nel caso in cui “sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati che potrebbe essere cagionato dall’interruzione o dalla alterazione del funzionamento dei servizi pubblici di cui all’art. 1, conseguente all’esercizio dello sciopero o dell’astensione collettiva da parte dei lavori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori, come nei gravi disservizi provocati ad utenti e cittadini con gli scioperi annunciati nel settore del trasporto aereo. L’ ordinanza di precettazione – ricorda il Codacons – deve essere adottata, su richiesta della Commissione di garanzia oppure, in caso di necessità e urgenza, d’ufficio, da parte di un organo del potere esecutivo, ossia dal Presidente del Consiglio o un ministro da lui delegato, nel caso in cui il conflitto presenti rilevanza nazionale, oppure dal Prefetto negli altri casi”. “Al fine di garantire le partenze estive degli italiani e assicurare i servizi pubblici essenziali abbiamo chiesto alle autorità competenti di adottare l’ordinanza di precettazione di tutti i lavoratori coinvolti nello sciopero del 17 luglio – afferma il presidente Carlo Rienzi – Con l’avvertimento che, in mancanza di interventi, ci rivolgeremo al Tar”.
Di differente avviso l’Aduc associazione dei consumatori: “sarebbe un errore arrivare alla precettazione per impedire gli scioperi dei voli. Lo sciopero, previsto già da diverso tempo è una delle manifestazioni di disperazione del settore, low cost in modo particolare. Il precetto è una brutta arma dell’autorità, da usare con molta discrezione e pensandoci prima mille volte. Nel nostro caso, essendo quasi tutte non italiane le compagnie che ne verrebbero coinvolte, ci vuol poco che alcune decidano, come ciliegina finale per la crisi che coinvolge tutti, di non usare più i nostri aeroporti”, spiega l’associazione che aggiunge “in questo caso il precetto sarebbe anche sgradito in generale. Perché precettare i lavoratori che scioperano in un giorno e non i lavoratori degli uffici pubblici che, tra covid e lavoro a casa, da mesi e mesi stanno creando gravi problemi?”.