I parchi nazionali e le aree naturali d'Italia valgono un giro d'affari di 2 miliardi di euro all'anno e un fatturato pari a 9 miliardi di euro, con un'occupazione di 86 mila posti di lavoro (di cui 4 mila diretti, 17 mila per servizi, 65 mila per turismo, agricoltura, artigianato, commercio), con 2.450 centri visita, strutture culturali e circa 34 milioni in media di visitatori ogni anno. Questi alcuni numeri sulle aeree protette italiane, una realtà in continua crescita se si considera che in otto anni c'è stato un aumento di 95 aree protette, passando da 772 a 867, con una superficie tutelata che supera il 10% del territorio nazionale. Da ultimo, il patrimonio nazionale naturale si è arricchito di altre 4 aree marine che hanno concluso gli iter autorizzativi: Le Secche della Melora in Toscana, una sul litorale abruzzese, poi Costa degli Infreschi e della Masseta, e Santa Maria di Castellabate, entrambe nel Cilento. E altre 10 sono candidate, tra cui costa del Piceno, isola di Gallinara, arcipelago Toscano, costa del monte Conero, penisola Salentina, Pantani di Vendicari e costa di Maratea. Mentre per 5 parchi nazionali è prevista l'istituzione: Costa Teatina, isola di Pantelleria, Egadi e litorale trapanese, Eolie, Iblei. Il settore del turismo naturalistico, nonostante la crisi, ha continuato a crescere: nel 2008 le presenze negli esercizi delle aree protette sono aumentate dell'1,79%, mentre il fatturato del comparto (oltre 9 miliardi di euro) è pari a circa il 9% del fatturato nazionale complessivo del settore turistico con un incremento, rispetto all'anno precedente, del 3%.