Entro una decina di anni il 6% della popolazione mondiale potrebbe permettersi un weekend nello spazio. Alla cifra di 40/50 mila dollari a testa e dopo un breve allenamento. Un’opportunità quindi non più solo da super ricchi, come hanno dimostrato le recenti imprese di alcuni multimiliardari, ma alla portata di una clientela molto più vasta. Resa possibile da quello che gli esperti danno ormai per scontato anche in questo settore: l’abbattimento dei costi.
Sembra quindi essere sempre più lo spazio, la nuova frontiera dei viaggi e dello svago, e a Bit 2022 non poteva mancare un focus sull’argomento. Dopo le missioni di Virgin Galactic, i voli suborbitali di Blue Origin e la prima stazione spaziale commerciale della storia (Axiom-1,partita in questi giorni) il turismo extra-atmosferico è quindi diventato una realtà, non più solo una moda.
“E non dimentichiamo che l’Italia è un’eccellenza nella manifattura spaziale”, ha detto Emilio Cozzi, giornalista e autore, appassionato di tutto ciò che riguarda spazio, tecnologia e cultura videoludica. Al momento i prezzi sono comunque ancora da fantascienza. Per un giro con Blue Origin, l’azienda spaziale del miliardario Jeff Bezos, che alla fine dello scorso anno ha portato nello spazio sei persone, ci vogliono circa 500.000 euro. Sono aperte le iscrizioni per altri ‘voli’ durante il 2022. Il suo competitor Richard Branson con Virgin Galactic chiede invece tra i 250 e i 400 mila dollari. Ha già venduto 700 biglietti.
I costi però sono già destinati a scendere. Come già successo per la conquista dello spazio: tra il 1970 e il 2000 il costo del lancio di un missile era di circa 18500 dollari al chilo. Oggi è di 3000.