Il turismo, tra i grandi acceleratori della ripresa italiana post-Covid, ha continuato a crescere nel corso del 2023 restando centrale per l’economia del nostro Paese. Le stime di Intesa Sanpaolo sull’intero di chiusura 2023 vedono il fatturato superare il livello del 2019 del 38,8% nel comparto dei servizi di alloggio e del 23,8% nella ristorazione. La crescita del turismo incoming è tra i fattori alla base di questi risultati brillanti, soprattutto nella seconda parte dell’anno (quadrimestre agosto-novembre) quando si è toccato un +7,6% di presenze di non residenti rispetto al 2019 (+0,1% il turismo residente).
L’Italia si conferma tra le Top 10 Destinations mondiali per afflusso di turisti, grazie anche al ritorno dei turisti a lungo raggio, compresi i cinesi (grandi assenti nel 2022 per via delle restrizioni Covid in vigore nel paese) e ha dominato la classifica “must-see” 2023 (sondaggio condotto dal gruppo Globus). Alla luce di queste dinamiche, il grado di internazionalizzazione delle presenze è salito al 52,2% nel complesso dei primi undici mesi del 2023, superando il 50,5% del 2019, anno che finora si era distinto per afflusso record di turisti non residenti.
La presenza di turismo internazionale alto-spendente, inoltre, ha favorito la crescita delle tariffe alberghiere, controbilanciando così buona parte dell’aumento dei costi operativi, soprattutto energetici.
Tra i driver della crescita 2023 delle aziende turistiche anche la diffusione di piattaforme digitali, l’attivazione di eventi su scala nazionale e territoriale, e la promozione del territorio stesso. È quanto emerge dalla 18sima indagine periodica Intesa Sanpaolo condotta nel bimestre novembre-dicembre 2023 attraverso la rete di gestori che curano le relazioni con la clientela. Tra i fattori che hanno costituito un freno per l’attività e che rappresentano aree di miglioramento, invece, emergono la concorrenza delle altre mete straniere (con Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Liguria tra i territori più sensibili al fenomeno) e i costi di trasporto elevati, soprattutto aerei, che possono aver incentivato la scelta di mete alternative. Le tensioni geopolitiche hanno favorito gli itinerari che rimettono al centro il Mediterraneo Occidentale, ad esempio quelli croceristici. In alcune aree del paese, però, il depotenziamento dei flussi turistici russi ha comunque pesato sul bilancio finale dell’anno.
Le previsioni 2024 restano positive per il settore, che potrà andare incontro a un consolidamento dei risultati di fatturato brillanti conseguiti nell’ultimo biennio, sebbene all’interno di un contesto macroeconomico di crescita globale modesta, dovuta principalmente alle economie avanzate.
Gli investimenti restano fondamentali per preservare la competitività. L’ultima indagine Intesa Sanpaolo evidenzia un saldo ampiamente positivo dei giudizi sugli investimenti 2024 che realizzeranno le aziende turistiche, soprattutto con riferimento alle grandi e medie imprese, ma le attese sono comunque favorevoli anche per le piccole e le microimprese.
Resta prioritaria l’attenzione verso la digitalizzazione, volta a intercettare turisti sempre più connessi, che richiedono servizi avanzati. Nel 2023 il 30,9% delle imprese italiane appartenenti ai servizi di alloggio e ristorazione – in una misura non distante dalla media europea del 35,5% ma nettamente inferiore al 64,4% della Spagna[1] – presentava fatturato da e-commerce pari ad almeno l’1% del fatturato totale. L’utilizzo di strumenti di data analitycs e di intelligenza artificiale potrebbe inoltre favorire l’analisi dei comportamenti di consumo.
Rafforzare questi aspetti consentirebbe anche di cogliere ulteriori opportunità in ambito turistico-digitale, come le tendenze emergenti del neverending tourism (che punta ad estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio) e dell’holiday working (che consente agli smart worker di poter lavorare da una località diversa da quella in cui vivono abitualmente).
Sarà inoltre importante la formazione di nuove figure professionali, anche nell’ottica di andare a colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che attualmente è molto ampio nel turismo. Secondo l’indagine periodica Anpal-Excelsior, infatti, il settore emerge tra quelli con le maggiori difficoltà di reperimento del personale, anche e soprattutto per via della preparazione inadeguata dei candidati.
Non ultimo, lo sviluppo del turismo sostenibile si impone come esigenza fondamentale per la crescita economica inclusiva e rivolta alle comunità locali. Attraverso l’Agenda 2030, l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) sottolinea come questo settore possa contribuire, direttamente e indirettamente, al raggiungimento di tutti i 17 obiettivi stilati, se gestito in modo sostenibile e praticato in modo responsabile.