domenica, 5 Maggio 2024

Isnart-Btsa/2: 63,1% pratica turismo sociale in Italia

All’estero i paesi preferiti sono Spagna, Francia e Germania, scelti soprattutto da scuole

Ma c'è un dato con il segno meno che riguarda il turismo sociale e che risulta sempre dall'indagine condotta dall'Isnart in collaborazione con l'Osservatorio permanente costituito in ambito Btsa: nel  2010 le strutture che hanno collaborato con la rete del turismo sociale e associato sono state poco meno di 4.600, pari al 6,1% del totale, in calo del 3,2% rispetto al 2009. Rispetto allo scorso anno, si rileva anche una diversa diffusione sul territorio nazionale. Se, infatti, negli anni passati, le buone prassi di turismo sociale e associato risultavano particolarmente diffuse nel Centro Italia, nel Sud e nelle Isole, quest'anno sono le imprese del Nord Ovest ad essere maggiormente inserite in questo giro.
Uno sguardo alla tipologia ci dice che le case per le ferie (15,9%) e gli ostelli per la gioventù (13,4%) si confermano le strutture ricettive che più stringono rapporti commerciali all'interno del circuito associazionistico. Poco coinvolte si rivelano, invece, le strutture agrituristiche (2,8%) e i B&B (2,7%).
Altro dato significativo riguarda le destinazioni. Gli italiani che prenotano attraverso il circuito del turismo sociale e associato spendono il 63,1% delle loro vacanze nelle destinazioni turistiche del nostro paese, mentre il 36,9% va all'estero. Le scuole, in particolare, veicolano la quota più consistente di vacanza all'estero (50,2%), seguite dai Comuni (43,2%) e dalle organizzazioni religiose (39,5%). In questo caso i paesi preferiti sono Spagna, Francia e Germania. I cral aziendali e i circoli/associazioni contribuiscono, viceversa, maggiormente al turismo interno.
L'identikit del vacanziere italiano che prenota tramite il turismo sociale e associato è quello di un turista mediamente giovane che nel 43,8% ha una età compresa fra i 15 e i 34 anni e solo nel 7,5% dei casi supera i 65 anni. In particolare la quota dei giovani cresce per le vacanze all'estero, evidenziando una maggiore percentuale di studenti (24,2%) rispetto alle vacanze in Italia. E' in possesso di una formazione medio-alta (diplomati, 53,2% e laureati, 31,8%); si tratta per lo più di vacanzieri in piena attività lavorativa (56,9%) e meno di una volta su cinque sono casalinghe o pensionati.

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