Dal 1 aprile Airbnb Italia avrà un nuovo Country Manager: si tratta di Matteo Frigerio, che ha alle spalle oltre dieci anni di esperienza in grandi multinazionali del tech, come Yahoo e Paypal. Prende il posto di Matteo Stifanelli che ha deciso di lasciare l’azienda dopo 7 anni e dopo aver contribuito alla forte crescita della piattaforma di home sharing in Italia, terzo paese al mondo su Airbnb, e al lancio delle esperienze nel 2016.
Frigerio sarà responsabile dello sviluppo della strategia nazionale in un momento cruciale per l’azienda che ha da poco dichiarato di voler raggiungere a livello globale 1 miliardo di ospiti nei prossimi 10 anni. E della sua nuova trasformazione. Perchè come ha detto Frigerio in un’intervista a Repubblica Affari & Finanza “Airbnb punta a diventare meno startup e più azienda consolidata nel settore viaggi”.
“Il viaggio sta cambiando – dice Frigerio su Repubblica Affari & Finanza – diventerà sempre più esperienziale e sempre più personalizzato. Entro il 2025, il 50% dei viaggiatori sarà rappresentato dai millennial, una generazione per la quale la personalizzazione è essenziale. Cercheremo di intercettare questa nuova domanda anche in Italia, aprendo la piattaforma a categorie diverse, come, ad esempio, i boutique hotel a gestione familiare. Recentemente, case vacanza, bed and breakfast e boutique hotel hanno iniziato ad iscriversi spontaneamente alla piattaforma, crescendo in maniera organica del 520%”.
Frigerio si occuperà principalmente delle collaborazioni con le istituzioni e con i business partner per favorire la crescita della community e lo sviluppo nel mercato italiano. “Sono convinto – sottolinea – che si possa fare innovazione anche in Italia e per questo ho deciso di abbracciare la sfida di Airbnb. Credo che sia la realtà ideale per applicare la tecnologia ad un settore cruciale per l’economia italiana come quello del turismo. I pagamenti elettronici oggi sono comuni ma ricordo bene quanto sia stato difficile oltrepassare la fase dell’utilizzo di nicchia. Airbnb oggi è in grado di diffondere la cultura digitale nel mondo del turismo e di democratizzarlo, liberando il potenziale delle nostre tradizioni locali e rimettendo al centro la community che rappresenta il nostro principale asset”.