Il mese di giugno chiude in positivo il bilancio del primo semestre 2013 per gli alberghi delle città italiane. L’andamento complessivo della prima parte dell’anno non è stato dei migliori per gli alberghi indipendenti, mentre il monitoraggio delle strutture di catena vede migliorare il RevPAR del 3,5% rispetto al 2012. La maggior parte degli alberghi dei capoluoghi italiani continua a reggere alla crisi in termini di indice di occupazione camere (R.O.), ma i prezzi medi di vendita (ADR) registrano una flessione media del 3%, un dato che testimonia l’ulteriore contrazione dei margini operativi per le imprese alberghiere italiane.
I dati dell’Italian Hotel Monitor, elaborato mensilmente da Trademark Italia, evidenzia la performance di Firenze (71,8% di R.O.), Torino (59,0%) e Como (52,5%), uniche città in cui crescono sia l’indice di occupazione che il prezzo medio. Tra le poche città ad ottenere una soddisfacente crescita di occupazione camere anche Genova (60,7%), Bologna (56,8%), entrambe con 3,9 punti in più rispetto al 2012, e Roma (2 punti in più e R.O. al 67,4%). In leggera crescita anche a Bergamo, Bolzano, Siena, Ancona, Pescara e Catania.
Prezzi medi in calo, invece, in 38 delle 45 città italiane monitorate, con le significative eccezioni di Firenze, Torino e Como. In leggera crescita le tariffe anche a Bolzano, Potenza, Reggio Calabria e Messina. La città con le tariffe più elevate si conferma Venezia, con un prezzo medio nel semestre pari a 145,78 euro (-2,4% sul 2012), seguita da Milano con 127,93 euro (-4,9%).
Negli alberghi di classe Upscale (4 stelle) l’indice medio di occupazione camere si colloca al 62% (+0,5 punti rispetto al 2012). Il prezzo medio è in discesa da 112,58 a 109,17 euro (-3,0%). Per quanto riguarda la classe Midscale (3 stelle), l’occupazione camere scende di 1,5 punti sul 2012, i prezzi del -3,9% (da 59,90 a 57,58 euro).