Overtourism, affitti brevi e keybox: cosa pensano italiani
01 Luglio 2025, 12:21
L’Italia è universalmente considerata una delle mete turistiche più ambite al mondo. Dal Nord al Sud offre meraviglie architettoniche, artistiche, paesaggistiche e peculiarità culturali che catalizzano l’attenzione dei turisti. Di conseguenza gli italiani sono tra i popoli che maggiormente conoscono ed hanno dimestichezza con il turismo, ma anche con la sua esasperazione: quella rappresentata dall’overtourism, fenomeno conosciuto da oltre 1 italiano su 2 (il 52%) e percepito dal 56% dei rispondenti come un crescente problema.
Questo è quanto rileva la nuova ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sulle opinioni degli italiani in merito alle opportunità e alle problematiche legate al turismo. A livello generazionale, sono i più giovani ad avere una maggiore contezza dell’overtourism, con la Gen Z a guidare (57%), poi Millennials al 55% e Gen X e Boomers al 48%. Inoltre, il 51% dei rispondenti ritiene che il che il sovra-afflusso turistico nel nostro Paese caratterizzi principalmente il periodo estivo, il 21% quello primaverile mentre per un 15% è un fenomeno costante nell’anno.
Tema molto spesso connesso all’overtourism è quello delle key box, sulle quali – insieme al self check-in – dalla fine del 2024 è in atto una stretta da parte del Ministero dell’Interno che ne ha vietato l’utilizzo. Una misura che trova d’accordo oltre 1 italiano su 2 (il 53%), mentre il 33% si dice in disaccordo ed un restante 14% che non si esprime. La percentuale di favorevoli al divieto aumenta se prendiamo in esame Boomers e Gen X, rispettivamente al 57% e 56% mentre cala se facciamo riferimento ai più giovani, con il 49% della Gen Z ed il 48% dei Millennials.
Parlando poi di affitti brevi, altro trend in crescita e strettamente legato all’aumento dei flussi turistici, oltre 1 italiano su 3 (35%) li percepisce come un problema mentre per appena il 19% rappresentano un’opportunità. A livello generazionale è interessante notare come opinioni di Boomers e Gen Z siano in questo caso in sintonia, con percentuali di chi li considera una criticità più alte rispetto alle generazioni intermedie (rispettivamente al 38% e al 37%). A riguardo, il 54% degli italiani sarebbe favorevole all’introduzione di regole e requisiti più rigidi per la gestione degli affitti brevi, mentre 3 italiani su 10 si dicono contrari.
Ma quali sono le misure che, secondo gli italiani, le amministrazioni locali dovrebbero prendere per gestire l’overtourism? Spicca al 32% il miglioramento delle infrastrutture, seguito al 29% dall’aumento dei servizi di mobilità, quindi al 26% la messa a disposizione di servizi esclusivi per i residenti, al 25% la promozione di forme di turismo sostenibile e al 24% la pedonalizzazione dei centri storici.
Il turismo continua però a rappresentare per il 64% degli italiani una vera e propria opportunità economica per il Paese, mentre appena il 9% ritiene che sia più una fonte di problemi. Soprattutto i Boomers vedono nel turismo aspetti positivi (74%), percentuale che cala al 63% per Gen X e Millennials e ancora al 57% per la Gen Z. Generazione quest’ultima che ha anche la percentuale più alta di coloro che intravedono nel turismo soprattutto disagi e problemi (il 14%).
Più nello specifico, gli italiani indicano l’apporto economico dei turisti e l’aumento dei posti di lavoro tra i vantaggi principali apportati dal turismo, entrambi al 44%. Segue al 43% la promozione della cultura e delle tradizioni locali quindi, al 34%, sia i maggiori introiti comunali derivanti dalle entrate fiscali, che il maggior numero di eventi e iniziative organizzate.
Lo spaccato generazionale vede invece nella Gen Z quella meno attenta all’aspetto economico (32% contro il 52% di Boomer e Gen X), mentre i Millennials e la Gen X risultano essere particolarmente sensibili al tema della bonifica e riqualificazione dei territori (24%) e i Boomer a quello di una maggiore attenzione all’ambiente (24%) e all’aumento del prestigio delle zone interessate (32%).
Tra gli aspetti negativi gli italiani segnalano principalmente l’aumento dei rifiuti (39%), il sovraffollamento nei luoghi e locali pubblici (34%), l’aumento dei prezzi degli affitti (32%), la congestione del traffico (29%), l’aumento del costo della vita (26%) e i danni ai beni culturali (25%). Sono le generazioni più mature (Boomers e Gen X) quelle più preoccupate per l’aumento dei rifiuti (rispettivamente 44% e 45%) e per il sovraffollamento dei luoghi pubblici (39%), mentre i Millennials sono quelli più preoccupati per la scarsità di alloggi per residenti e studenti (25%) e si caratterizzano anche per una maggiore preoccupazione di tipo culturale, legata alla perdita di autenticità dei centri storici (16%) e dell’identità culturale (13%). Per la Gen Z è infine l’aumento del costo della vita (29%) il principale problema derivato dall’overtourism.
Infine, le previsioni per il futuro del turismo in Italia: secondo quasi 1 italiano su 2 (48%) il turismo continuerà a crescere nel nostro paese nel medio termine (1-2 anni), per il 28% si manterrà stabile mentre per appena 1 italiano su 10 inizierà una decrescita.