Un imprevisto ferma la corsa di Starliner, il ‘taxi spaziale’ della Boeing che punta a dare del filo da torcere alla concorrente Crew Dragon della Space X di Elon Musk per il trasporto di rifornimenti, astronauti e turisti in orbita. A causa di un problema tecnico a una valvola del sistema di propulsione, è stato deciso il rinvio del secondo lancio di prova senza equipaggio previsto per martedì dal Kennedy Space Center in Florida, lancio che era già slittato venerdì scorso per la rotazione della Stazione spaziale internazionale (Iss) causata dall’inattesa accensione dei motori del nuovo modulo russo Nauka.
“Il volo umano nello spazio è un’impresa complessa, di precisione, che non perdona”, commenta con rammarico John Vollmer, vice presidente e responsabile del Commercial Crew Program della Boeing, in attesa che i suoi tecnici e quelli della Nasa diano il via libera per un nuovo tentativo, che potrebbe essere riprogrammato per oggi, mercoledì 4 agosto, intorno alle 18:57 (ora italiana). Solo così potrà ripartire il conto alla rovescia per l’attesissimo test della Starliner, dopo il parziale fallimento del primo avvenuto nel 2019, quando la capsula non riuscì a raggiungere l’orbita della ISS a causa di un problema al software per la gestione della propulsione.
Se in questo secondo tentativo la Starliner dovesse riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi, dovrà poi effettuare un nuovo lancio di test, stavolta con persone a bordo, entro la fine dell’anno. Una volta superati tutti i collaudi, la capsula potrà ottenere finalmente la certificazione per operare voli umani, ampliando così il parco dei taxi spaziali al servizio della Nasa.
Una nuova frontiera che nei voli suborbitali, al confine tra atmosfera terrestre e spazio, è già stata varcata nelle scorse settimane dalla Virgin Galactic e dalla Blue Origin, con i test di prova che hanno visto a bordo gli stessi miliardari fondatori delle due compagnie, Richard Branson e Jeff Bezos.