La Corte di Giustizia europea ha chiarito che imporre un rappresentante fiscale in Italia per poter operare da sostituto d’imposta è contrario al diritto europeo, trattandosi di “una restrizione sproporzionata alla libera prestazione di servizi”. Il tema era stato rimesso all’attenzione della Corte dal Consiglio di Stato, a cui ora spetterà la decisione finale.
Di seguito un commento di un rappresentante Airbnb: “Airbnb ha sempre inteso prestare massima collaborazione in materia fiscale e supporta il corretto pagamento delle imposte degli host applicando il quadro europeo di riferimento sulla rendicontazione, noto come DAC7. L’azienda non è dotata di un rappresentante fiscale in Italia che possa svolgere da sostituto d’imposta. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha chiarito che l’obbligo di designare un rappresentante fiscale in Italia è in contrasto con il diritto europeo. In attesa della decisione finale da parte del Consiglio di Stato, continueremo ad implementare la direttiva UE in materia”.