Gli albergatori italiani "hanno perfettamente ragione" a manifestare il proprio malumore contro la tassa di soggiorno prevista nel decreto sul federalismo municipale. E' quello che pensa Matteo Marzotto, presidente dell'Enit, che però sembra non condividere l'iniziativa preannunciata da Federalberghi di non accettare prenotazioni per il 17 marzo, giorno delle celebrazioni dell'Unità d'Italia. "Ci sono modalità diverse per esprimere il proprio dissenso senza mettere in difficoltà il turista", commenta Marzotto, secondo il quale " sarebbe stato meglio introdurre una city tax, o ancora meglio una 'city contribution', rispetto alla tassa di soggiorno, che viene caricata esclusivamente sulle strutture alberghiere".
Anche Asshotel comunque non sembra condividere la forma di protesta decisa dagli albergatori guidati da Bernabò Bocca. "Nel ribadire la netta contrarietà alla nuova gabella, che danneggerà ulteriormente il sistema turistico nazionale – spiega il presidente Filippo Donati – Asshotel Confesercenti avvierà misure più sfumate di protesta, come l'informazione ai nostri clienti, l'affissione di un messaggio di critica in tutte le strutture nostre associate e la consegna di un dossier turismo ai vari parlamentari. Rimarremo poi vigili anche a livello territoriale per contrastare quelle amministrazioni pubbliche locali che applicheranno tale gabella". Donati ricorda anche che è già stato chiesto un incontro urgente con la commissione attività produttive della Camera dei Deputati.