mercoledì, 13 Novembre 2024

Terrorismo e Zika pesano su scelta mete estive, ma chi parte spenderà di più

Meno italiani in vacanza ma chi parte spenderà il 20% in più durante le prossime vacanze estive. E’ quanto emerge dal barometro vacanze realizzato da Ipsos per Europ Assistance, giunto alla 16/a edizione ed esteso quest’anno, oltre a francesi, tedeschi, italiani, spagnoli, belgi e austriaci, anche a statunitensi e brasiliani.

Infatti se si registra un vero e proprio balzo nella capacità di spesa pianificata che si attesta sui 2.045 euro pro capite (ancora sotto la media europea di 2.247 ma in crescita rispetto ai 1.708 del 2015), sono in calo gli italiani che dichiarano di avere precisi programmi per l’estate: poco più del 52% contro il 60% dell’anno scorso.

E infatti l’Italia è prima nella classifica di chi pensa di rinunciare alle vacanze con una percentuale del 35% contro una media europea del 18%.
Ben il 74% (+12 punti sul 2015) poi dichiara che per le vacanze resterà in Italia, paese che con Spagna e Francia esercita la maggiore attrattiva sugli europei.

Il Bel Paese la spunta sui concorrenti grazie al 24% delle preferenze contro il 19% della Spagna e il 21% della Francia e, come da tradizione, rimane la meta più apprezzata dai turisti tedeschi e austriaci.

Per quanto riguarda la destinazione sebbene il rischio di attacchi terroristici sia uno dei principali fattori presi in considerazione, il livello di preoccupazione varia da paese a paese: pesa maggiormente sulle scelte di spagnoli (47%), tedeschi (43%) e austriaci (43%) mentre in Francia e Italia le percentuali sono inferiori (37%), mentre è il Belgio a registrare quella più bassa (23%).

In considerazione di questo rischio quest’anno – secondo la ricerca – alcuni paesi o zone del mondo in particolare verranno evitati dai viaggiatori europei al momento di scegliere la propria meta: in primis Nord Africa e Maghreb (29%) e Turchia (24%).

Ma anche il virus Zika si inserisce tra le preoccupazioni dei vacanzieri: ne terrà conto il 54% dei brasiliani anche in considerazione della notevole diffusione della malattia nel paese. Sebbene in misura minore, anche americani ed europei tengono conto di questo rischio nella scelta della meta delle proprie vacanze (rispettivamente il 20% e il 25%). In Europa, a essere preoccupati sono soprattutto gli spagnoli (34%).

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