Ue ostacola rilascio visti turistici ai russi, protestano i TO italiani

Dopo che nei giorni scorsi nel corso di una riunione informale dei ministri degli Esteri europei è stato raggiunto un accordo per sospendere unilateralmente e completamente l’accordo di facilitazione nel rilascio dei visti tra l’Unione Europea e la Russia, insorgono gli operatori turistici italiani, impegnati nei mercati turistici di lingua russa.

I 15 TO (Antonio D’Ettorre – Travel Inn by Perfetto SrL di Terracina (LT); Saverio Presutti – SudItaliaHotels di Ischia; Alfio La Ferla – Bts Tourism e Travel – Palermo; Simonetta Ricci – Iscra Viaggi di Genova; Michela Assante – Wordwide Hotel Link (Alba Travel) di Venezia Mestre; Olga Sedegova – Elegant Tour di Messina; Nicola Asprella – Unique Experience di Tramonti (SA); Nino Caronia – Norma Vacanze di Palermo; Alfonso Adinolfi – Top World Travel di Salerno; Ernesto Gargiulo – Blue Welcom di Sorrento; Nadja Coscia – Domizia Incoming di Baia Domizia; Claudia Piu – Veritaly di Cagliari; Victor Sergeev – TeZoro SrL di Cagliari; Sergio Zampetti – Milvus Travel di Camerino (MC);
Marco Bongiovanni – Sardinia 360 di Baja Sardinia) hanno infatti inviato alle organizzazioni di categoria una lettera aperta in cui chiedono aiuto per non dover essere costretti a chiudere.

La misura decisa dall’Ue – si legge nella missiva – nei fatti rende più difficile, costoso e proibitivo l’ottenimento dei visti per i turisti russi che vogliono visitare l’Europa. Una misura, quindi, che colpirà esclusivamente i “veri” turisti russi, quelli della classe media che negli ultimi 20 anni hanno dato un contributo fortissimo al turismo europeo e al Pil dei nostri Paesi. Si tratta, come si sa, di decine di milioni di cittadini con una fortissima propensione alla spesa che viaggiano 3-4 volte l’anno.  Questa misura, invece, non colpirà i cosiddetti “oligarchi” che non saranno certo fermati dalle lungaggini burocratiche o da qualche centinaio di euro di costo in più: hanno staff, soldi e mezzi per superare facilmente questi ostacoli.

Questa decisione – prosegue la lettera – sarebbe, invece, una nuova mazzata per le nostre attività aziendali italiane ed europee e segue già due anni di chiusura a causa della pandemia. Infatti, nonostante la guerra, la chiusura degli spazi aerei e il blocco delle carte di credito, un minimo di flusso turistico russo continua ad arrivare in Italia e ci permette di riprendere fiato; ma, se dovesse passare l’idea di bloccare i visti, per tutti noi sarebbe veramente una tragedia. Sarebbe, oltretutto, un grave precedente che non è stato mai applicato ad altri Paesi che in questi anni sono entrati in guerra, nonché una chiara violazione della libertà di circolazione dei singoli cittadini che non possono essere ritenuti responsabili delle scelte politiche o militari dei propri Governi.

Ci ritroviamo, così, in una situazione nella quale: non abbiamo ricevuto alcun aiuto finanziario per il calo dei flussi turistici dalla Russia e dall’Ucraina nonostante le tante promesse fatte dal Governo in questi mesi; stiamo anche subendo, come le altre aziende, l’aumento insostenibile del costo delle utenze di luce e gas; adesso verrebbero pure chiusi per legge i flussi turistici dai nostri mercati di riferimento nei quali abbiamo investito tante risorse e know-how, spinti in ciò anche dalle sollecitazioni che ci sono arrivate in questi vent’anni dal Governo Italiano e dagli enti regionali e locali.
Chiediamo, pertanto, – conclue il testo – a tutte le organizzazioni di categoria turistiche e alberghiere di fare emergere questa situazione disastrosa e di intraprendere forti iniziative nei confronti del Governo Italiano e della Commissione Europea: migliaia di aziende stanno per chiudere e con loro perderanno reddito e lavoro centinaia di migliaia di lavoratori specializzati“.

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