Unwto: l’Europa resta al top ma l’Asia cresce più di tutti
23 Gennaio 2025, 10:14
Dopo essersi definitivamente lasciato alle spalle la crisi provocata 4 anni fa dalla pandemia di Covid-19, il turismo mondiale ha recuperato l’anno scorso i livelli del 2019 e si conferma come potente motore di crescita economica, nonostante i conflitti e le tensioni internazionali. Nel 2024 almeno 1,4 i miliardi di turisti hanno viaggiato all’estero, con un incremento dell’11% (140 milioni in più di arrivi turistici) rispetto al 2023 e agli stessi livelli dell’anno precedente alla pandemia, con una forte ripresa dei viaggi verso l’Asia e l’Europa secondo le stime annuali diffuse da Onu Turismo (UN Turism) in una nota.
L’Europa, la principale destinazione turistica mondiale, ha accolto 747 milioni di arrivi internazionali, pari al +5% rispetto al 2023 e a +1% rispetto al 2019, grazie a una forte domanda all’interno del continente. Secondo l’agenzia dell’Onu, la regione dell’Asia-Pacifico è stata quella che ha registrato un maggiore incremento dei flussi turistici, con 3116 milioni di visitatori nel 2024, pari a +33% su base annua, grazie alla soppressione delle limitazioni sanitarie in Cina. E con un outlook in crescita fra il 3% e il 5% per l’anno in corso. Un incremento notevole del turismo internazionale è stato registrato anche in Medio Oriente, con un +32% rispetto ai livelli precedenti la pandemia, grazie alla domanda di viaggi in Qatar e Arabia Saudita, e nel Nord Africa (+22%).
Rispetto alle prospettive di incremento dei flussi turistici nel 2025, l’agenzia dell’Onu fa riferimento alla “immensa responsabilità come settore di accelerare la trasformazione, ponendo la gente e il pianeta al centro dello sviluppo turistico”. Senza citarle, fa riferimento alle sfide rappresentate dai problemi di sopraffollamento di alcune delle più battute destinazioni turistiche, che hanno suscitato le proteste dei residenti per l’aumento de prezzi degli alloggi, provocati dagli affitti brevi a fini turistici. E che hanno già portato molte capitali turistiche a correre ai ripari, con l’istituzione di ticket d’entrata – come a Venezia – o l’aumento delle tasse turistiche, come Barcellona, che dal 2030 revocherà tutte le licenze esistenti per Airbnb.