Air India ancora nel caos
18 Giugno 2025, 11:41
A quasi una settimana dal disastro aereo in cui hanno perso la vita 270 persone, tra le quali 29 a terra, Air India continua a cancellare voli internazionali, a causa dei controlli approfonditi sulla sua flotta. Solo ieri, martedì 17 giugno, sono stati sei i voli della compagnia annullati, tra cui un Londra-Amritsar, un Delhi-Dubai e un Mumbai-San Francisco. E anche il collegamento da Ahmedabad a Londra Gatwick, che era stato ripristinato con la nuova sigla AI159 invece della AI171 del volo finito in tragedia, non è stato effettuato, per la mancanza dell’aeromobile.
Ad aumentare la confusione, un volo partito da San Francisco con destinazione Mumbai, non solo è stato deviato su Kolkata per la chiusura dei cieli del Pakistan, ma i 211 passeggeri sono anche stati costretti a scendere a Kolkata a causa di un non meglio precisato “problema tecnico”: a quel punto all’aeroporto Netaji Subhash Chandra Bose di Kolkata è scoppiato il caos con i viaggiatori che cercavano in tutti i modi, ma spesso invano, di raggiungere la loro destinazione finale. Air India sta vivendo il periodo più critico dal momento in cui, tre anni e mezzo fa, è stata riacquisita dal Gruppo Tata, che la fondò negli anni Trenta del secolo scorso.
Intanto, sembra più probabile che la causa del disastro sia una perdita di potenza da entrambi i motori. Secondo l’ex pilota della Us Navy Steve Scheibner, intervistato dalla tv Cnbc, dal video del decollo dell’aereo si vede e si sente l’attivazione della ‘Ram Air Turbine’ (Rat), un dispositivo che si aziona automaticamente in caso di un grave guasto ai due motori o di collasso degli impianti idraulici o elettronici. La Rat usa la velocità del vento per generare una spinta di emergenza.
Il pilota dell’aviazione militare indiana Ehsan Khalid, citato dal sito della tv indiana Ndtv, ha dichiarato che “un guasto dei due motori è l’ipotesi di quasi tutti. L’unico sopravvissuto del disastro ha detto di aver udito un suono, che potrebbe essere l’attivazione della Rat”. Secondo Khalid “un guasto elettrico, in certe condizioni, potrebbe aver portato allo spegnimento contemporaneo dei due motori. Se ci fosse stata una differenza di appena due secondi, ci sarebbe stata una virata a destra o a sinistra. Invece si sono spenti insieme. Questo potrebbe essere avvenuto soltanto per un malfunzionamento del software, provocato da un segnale sbagliato ai sensori, che ha portato a un guasto elettrico”. Per il docente di materie aerospaziali Aditya Paranjape, sentito da Ndtv, “gli aerei sono progettati per decollare anche con un solo motore. Ma nel video non vediamo la manovra di decollo con un solo propulsore. La perdita di potenza è identica su entrambi i lati”.