mercoledì, 24 Aprile 2024

Federalberghi Torino: timidi segnali di ripresa in montagna, bene città ma si spera in settembre

Il turismo a Torino e in provincia rivede la luce in fondo al tunnel grazie ai primi timidi, ma incoraggianti, segnali di ripresa per l’estate. La montagna fa registrare un buon andamento di prenotazioni per quanto riguarda la ricettività extralberghiera con dati in parte positivi anche per gli hotel, in città – dove l’estate è tradizionalmente bassa stagione – si registrano prenotazioni soprattutto per i weekend, ma la vera ripresa è attesa per settembre. A svelarlo è l’indagine previsionale condotta da Federalberghi Torino.
Dopo la stagione invernale persa, si profila un’estate positiva con le strutture extralberghiere già oggi con buona previsione di occupazione e gli hotel che iniziano a ricevere prenotazioni, con percentuali incoraggianti nei prossimi 3 mesi con un tasso di occupazione delle camere che si attesta al 30% a giugno, al 50% a luglio e al 70% ad agosto. I flussi turistici sono pressoché totalmente nazionali ma iniziano a rivedersi anche i turisti stranieri, provenienti soprattutto dalla Francia nell’immediato e da Germania e Austria per settembre.
Primi segnali di ottimismo si registrano anche per Torino con le prime prenotazioni anche nel weekend, con tassi di occupazione tra il 30 e 35%. L’estate è da sempre il periodo di flessione per i flussi turistici diretti verso la città ma qualcosa potrebbe cambiare con l’ingresso del Piemonte in zona bianca e con le maggiori libertà connesse a questa fascia. La ripresa vera e propria è attesa a partire da settembre con gli eventi in presenza e il pubblico con un picco a novembre in occasione delle Atp Finals e degli altri eventi di caratura internazionale come il Salone del Libro, Artissima, TFF e gli eventi sportivi d’autunno.
“Qualcosa sta iniziando a muoversi, segno che nei turisti si stanno facendo strada la fiducia e la serenità per viaggiare grazie al calo netto dei contagi e all’accelerazione della campagna vaccinale – dice Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino – la montagna, così come l’anno scorso e sulla scia di un trend già iniziato nelle ultime estati prima della pandemia, sta facendo registrare dati interessanti anche se il turismo straniero sarà probabilmente ancora poco presente. Per quanto riguarda la città sappiamo da sempre che non si registra una grande affluenza ma è comunque positivo vedere l’interesse nei weekend e crediamo che con il passaggio in zona bianca possa sbloccarsi ulteriormente la situazione anche se continua a stentare la ripresa del turismo business. In base ai dati raccolti possiamo dire che settembre sarà quasi certamente il mese della ripartenza, nella speranza di non dover essere costretti ad altri stop&go”.
“L’andamento dei flussi turistici appare molto positivo come già si era verificato lo scorso anno. I residence fanno registrare dati molto positivi mentre gli hotel stentano ancora un po’, ma in generale si respira un clima di fiducia – dice Fabrizio Valentini, presidente di Federalberghi Bardonecchia – la nostra speranza più grande rimane però quella di una stagione invernale normale perché tradizionalmente abbiamo turisti provenienti da tutta Europa e non potremmo permetterci un altro anno di stop”.
“La situazione delle prenotazioni al momento è abbastanza tranquilla, le presenze attuali sono rappresentate in buona parte da atleti e gruppi sportivi che si allenano in quota, dagli appassionati di bici e corsa – dice Renzo Roux, presidente dell’Associazione Albergatori di Sestriere – per quanto riguarda i turisti stiamo andando molto lentamente ma il nostro territorio in estate non è mai stato preso d’assalto e al momento mancano all’appello gli stranieri che sono probabilmente frenati dai limiti agli spostamenti. La sensazione è che avremo una situazione leggermente migliore rispetto all’estate scorsa anche perché sono stati confermati gli eventi estivi, naturalmente le nostre speranze sono tutte concentrate sulla stagione invernale, proprio in questi giorni sono attese le disposizioni per la vendita degli skipass e se dovesse essere confermato il contingentamento al 30% sarebbe già positivo”.

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