venerdì, 22 Novembre 2024

Dati soddisfacenti per il turismo cuneese nonostante mancata stagione sci

Nei giorni scorsi sono stati ufficializzati a Torino, presso la Sala Trasparenza del Palazzo Regionale, i risultati turistici per l’anno 2022 in Piemonte. Il documento stilato dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte evidenzia una ripresa a carattere regionale che riporta ai dati pre-pandemici: +56,7% di arrivi e +51,4% dei pernottamenti rispetto al 2021 e +3,3% di arrivi e 0,1% di pernottamenti rispetto al 2019, con un significativo incremento del turismo estero rispetto al 2019: +11%. Positivi i riscontri per la montagna estiva in Piemonte: +26% di arrivi e +19% di presenze, superando negli arrivi anche i valori del 2019: +8%.
Segno + anche per i dati del territorio dell’ATL del Cuneese, seppur inficiati da un’anomala stagione invernale 2022 che ha purtroppo patito la mancanza di innevamento e il perdurare delle limitazioni per il contenimento della pandemia. Il territorio registra oltre 365mila arrivi e quasi 915mila presenze, in crescita rispetto al 2021 (+38,4% di arrivi e 28,6% di pernottamenti).
La montagna registra dunque un incremento rispetto al 2021, ma resta al di sotto dei valori del 2019 nei primi tre mesi dell’anno. La mancata prenotazione delle settimane bianche nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, sia per il mercato italiano che per il mercato estero (ricordiamo come il mese di febbraio sia notoriamente un mese di grande afflusso, soprattutto proveniente dalla Francia in corrispondenza del periodo vacanziero del Carnevale) porta dunque con sé un peso significativo sul numero di arrivi, delle presenze e sul tempo medio di permanenza.
Le proiezioni per il 2023, seppur ancora con alcune settimane difficili a causa di un innevamento non così abbondante e il perdurare delle difficoltà viarie che interessano soprattutto il collegamento del Colle di Tenda con il versante francese (la cui riapertura è prevista per il prossimo ottobre), fanno comunque ben sperare per un 2023 stabilmente in crescita rispetto ai dati pre-pandemia.

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