venerdì, 22 Novembre 2024

‘La via Petrina’, itinerari slow lungo le tappe compiute da San Pietro

Vivere le tappe compiute da San Pietro durante il suo viaggio verso Roma nel I sec. d.C., a partire dal suo approdo in Puglia. Da queste basi nasce ‘La via Petrina – Il viaggio di san Pietro dalla Puglia a Roma’, iniziativa ideata dalla cooperativa per i servizi archeologici Polisviluppo, vincitrice di un bando sostenuto dalla Regione Puglia nell’ambito del programma cultura e spettacolo.

L’obiettivo è la creazione di un turismo lento e sostenibile. Quella Petrina è una rete di luoghi legati da un comune denominatore (la tradizione del passaggio di San Pietro) dal Gargano al capo di Leuca, all’interno del quale il fruitore potrà scegliere il proprio percorso. Gli archeologi della Polisviluppo provvederanno a una mappatura di tutte le località pugliesi in cui è forte il culto del primo Papa. Ogni località avrà la denominazione di “Città Petrina”, con la realizzazione di pannelli info-grafici, documentazioni fotografiche, pagine social dedicate e un documentario per raccontare tutte le tappe del programma.

Il primo evento gratuito si terrà sabato 29 giugno, giorno di San Pietro, alle 20.30 all’interno della Cripta del Redentore in via Terni a Taranto.

Una serata che, oltre alla visita guidata del sito, sarà arricchita dal reading teatrale ‘Petrus – Antichità e mutevole sorte dei tarantini’, a cura dell’attore Massimo Cimaglia che ha teatralizzato gli scritti di Giovan Giovine. Inoltre, spazio all’archeologia sperimentale ‘Vivi la storia’ con il rituale de ‘La barca di San Pietro’. Il luogo di partenza è stato scelto per la presenza della fonte d’acqua che dal XVII secolo fu identificata come la fonte di Helios della leggenda petrina a Taranto.

I dettagli del progetto sono stati illustrati nel MUDI – Museo Diocesano di Taranto dai rappresentanti della cooperativa Polisviluppo, con il presidente Gianluca Guastella, da Angelofabio Attolico del dipartimento Turismo, Cultura e Territorio della Regione Puglia dall’assessore comunale alla cultura Fabiano Marti, e da don Francesco Simone, direttore del MUDI e dell’ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici.

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