"La Puglia ha un debito verso uno dei più grandiosi monumenti d'arte dei popoli agricolo-pastorali della tarda preistoria europea: la Grotta dei Cervi. Non può che essere, dunque, condivisibile la proposta di un parco archeologico per la tutela del capolavoro neolitico che ha consentito di far conoscere la preistoria della nostra regione". L'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno interviene così, in merito alla proposta del direttore della Sopraintendenza di Taranto, Mariantonia Gorgoglione, che ha rilanciato l'idea del Parco archeologico di Porto Badisco. "Concordo con la proposta del parco archeologico – ha aggiunto Stefàno – in linea con la nostra idea di "area parco", capace cioè di tutelare il patrimonio storico e culturale e nel contempo di svolgere un'azione di leva dei processi di sviluppo locale. Un'area che, a mio avviso, dovrebbe coinvolgere insieme alle cavità carsiche che custodiscono il complesso pittorico neolitico più imponente d'Europa anche il territorio circostante, a tutela dell'importante patrimonio naturalistico che contribuisce ad accrescere l'interesse dell'area". L'assessore ritiene quindi utile fare gioco di squadra affinché non rimanga anche questa volta solo una idea del momento, e si possano rimuovere gli ostacoli che oggettivamente insistono come, ad esempio la proprietà privata dell'area sovrastante, su cui la Sovraintendenza ha titolarità d'azione". "Sarebbe strategico insistere con la proposta di una mostra permanente nel vicino castello di Otranto, dei reperti dello scavo del '70, da allora conservati nel Museo archeologico di Taranto, per accompagnare turisti, appassionati e studenti alla scoperta di un ciclo che da Porto Badisco giunga alla visione in loco del vasellame, degli strumenti da lavoro e persino delle graminacee scoperti insieme al complesso pittorico di Porto Badisco".