Restituito al turismo il Castello di Monte Sant’Angelo

Il sito archeologico è uno dei principali simboli del Gargano

Dopo circa quindici mesi di lavori di restauro, riapre oggi il Castello di Monte Sant’Angelo, interessato in questo lasso di tempo da un intervento di recupero e rifunzionalizzazione. Il Gargano vede quindi la restituzione al pubblico di uno dei suoi principali simboli, un maniero dalla pianta irregolare che prolunga verso il cielo lo sperone di roccia sul quale si erge con austera solidità. Il Castello di Monte Sant’Angelo è un luogo carico di suggestioni che si erge su un passato ben più antico dell’epoca della sua materiale edificazione. Secondo gli studiosi, è certo che il luogo era già frequentato, probabilmente per la sua sacralità, fin dall’età del bronzo, perciò la sua attuale mole potrebbe nascondere testimonianze della presenza dell’uomo che affondano le radici nell’epoca in cui le grotte erano albergo di perduti culti e le sepolture, scavate a forma di campana, accoglievano i defunti deposti in posizione fetale nel grembo della madre terra. In attesa quindi che l’archeologia restituisca continuità materiale alle epoche trascorse, indagando l’ultra millenaria stratificazione delle costruzioni, alla sensibilità del visitatore di oggi è affidata la percezione dell’energia vitale che traspira dal luogo ed inebria ancora gli ambienti del castello.
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