Caro trasporti, l’allarme del Consorzio Golfo dell’Asinara


Il Consorzio Golfo dell’Asinara, che riunisce albergatori, ristoratori e operatori turistici del Nord-Ovest Sardegna, lancia un allarme urgente: “tra tariffe per voli e traghetti alle stelle e una continuità territoriale disattesa, la nostra destinazione rischia un danno enorme, non solo per il traffico turistico ma anche per il movimento merci. Continuità territoriale: un diritto ignorato. Nonostante i vincoli europei impongano parità di condizioni per tutti i cittadini, i collegamenti aerei e marittimi tra la Sardegna e il continente risultano ancora inadeguati e costosi, penalizzando il turismo e isolando economicamente le comunità dell’area”.

“La continuità territoriale non è un bonus, ma un diritto – afferma Gianni Russo, presidente del Consorzio – Senza accessibilità garantita, la programmazione turistica diventa impossibile”.

Secondo fonti ufficiali, i prezzi dei traghetti sono aumentati del 50% rispetto allo scorso anno con tariffe familiari (due adulti + due bambini + auto) che superano i 1.300–1.700 € per una sola tratta in
agosto. Questi costi, amplificati dalla direttiva ETS (emission trading), che ha aggiunto fino a 200 € in più per tratta, rendono la vacanza in Sardegna un privilegio per pochi.
I voli domestici verso la Sardegna hanno registrato rincari del +38 % su base annua. Per una famiglia tipo, il costo di un volo Milano–Alghero + bagagli è arrivato a 1.400 €, con supplementi fino al 400% sui servizi accessori . Mai come oggi, conti alla mano, arrivare in Sardegna è diventato un lusso.

Le richieste del Consorzio

  1. Ripristino reale e trasparente della continuità territoriale, aerea e marittima, come previsto dalle normative europee;
  2. Controllo rigoroso e trasparente delle tariffe, sia per voli che traghetti;
  3. Misure urgenti di calmieramento, come agevolazioni per famiglie, residenti e turisti;
  4. Coinvolgimento attivo dei Consorzi e degli operatori turistici attraverso le Associazioni di categoria per l’individuazione delle soluzioni e delle priorità.

“Serve un confronto immediato tra istituzioni, associazioni e operatori per evitare che la Sardegna diventi un’isola riservata solo a chi può permettersi spese folli. Il turismo sostenibile passa anche da porti e aeroporti accessibili”, conclude il presidente Russo.

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