Alberghi a 5 stelle della Costa Smeralda ampliati e con servizi ancora più lussuosi per aumentare il loro valore prima della cessione al fondo del Qatar. È l’accusa mossa della Procura di Tempio Pausania, guidata da Domenico Fiordalisi.
Dopo il maxi sequestro di 132 milioni di euro, legato alla presunta evasione fiscale internazionale, ora è scattato il blitz dei carabinieri in tre hotel della Costa Smeralda, Romazzino, Pitrizza e Cervo, dove sono stati posti i sigilli a 37 immobili per un totale di 17.000 metri cubi di volume, corrispondenti a 6.000 mq di superficie.
Al Romazzino sono state sequestrate 6 suite di 300 mq, 7 piscine, parte della struttura principale e un’area demaniale di 600 mq che si affaccia sul resort di lusso: si tratta di opere in parte già sequestrate e poi dissequestrate alla fine della scorsa estate.
All’hotel Pitrizza sono state sequestrate 15 suite, mentre al Cervo alcune stanze d’albergo e strutture sportive e ricreative. Opere realizzate, secondo gli inquirenti, in “dispregio dei vincoli di legge per un valore stimato di circa 80 milioni di euro”.
Cinque le persone indagate, tra professionisti e dirigenti del Comune di Arzachena, che devono rispondere di corruzione per atti contrari al proprio ufficio in concorso, abuso d’ufficio e violazione delle norma del ‘Codice dei beni culturali e del paesaggio’.
In seguito all’inchiesta sulla cessione della Costa Smeralda, avvenuta nel 2012, per 600 milioni di euro, fra la Colony Capital di Tom Barrack e la Qatar Holding Investments, la Procura ha messo gli occhi sulle concessioni edilizie e sugli interventi realizzati negli ultimi anni che avrebbero portato ad un incremento delle volumetrie.
Tutte strutture che sarebbero state realizzate abusivamente, al fine di aumentare il valore delle opere oggetto della compravendita di 3 anni fa. Un passaggio che, secondo gli inquirenti, “avrebbe consentito di massimizzare le plusvalenze e l’evasione fiscale”.
Secondo le indagini il passaggio di proprietà avrebbe creato plusvalenze per 482 milioni di euro e un’evasione fiscale internazionale pari a oltre 132 milioni, per le quali ieri sono scattati i sequestri preventivi di ville, conti correnti e beni di lusso, come auto d’epoca.