“Non esistono più regioni periferiche, dobbiamo lavorare assieme per recuperare il tempo perduto e il gap con gli altri Paesi”. Lo ha detto il presidente della Sardegna, Renato Soru, intervenendo a Cagliari al convegno “L’Italia porta d’Oriente. La portualità in Italia nell’era della globalizzazione”. “Ora tra Cagliari e la penisola c’è il monopolio della Tirrenia, ma quando finirà, alla fine del 2007, entreranno in scena – ha spiegato Soru – compagnie con mezzi più moderni e veloci”. Secondo il segretario dei Ds, Piero Fassino, “il Mediterraneo torna a essere una grande via di comunicazione mondiale, la via della seta di questo secolo”. Per Fassino, queste possibilità vengono date proprio dalla Sardegna, “perché Cagliari, assieme a Taranto e Gioia Tauro, è uno dei tre porti strategici per compiere questa operazione dalla quale derivano grossi benefici economici: lavoro, nuove occasioni di investimento e nuovi servizi. Una bella leva di sviluppo per la Sardegna e per l’Italia”. Sulla stessa lunghezza d’onda, infine, anche il vice-ministro dei Trasporti, Cesare De Piccoli, che ha detto: “Tra il Decreto Bersani e la Finanziaria, il governo ha previsto uno stanziamento di due miliardi di euro da spendere nei porti italiani, quindi anche in quelli sardi”.