“Le presenze turistiche da noi quest’anno cresceranno del 15% rispetto al 2019, da 10 a 12 milioni: un nuovo record”. Lo dice in un’intervista al Messaggero il governatore della Sardegna Christian Solinas.
“L’isola sconta senz’altro l’assenza dei turisti russi, che spendevano molto qui in Sardegna, e non solo in Costa Smeralda. Va detto però che gli arrivi dagli Stati Uniti sono in forte ripresa. Registriamo inoltre una presenza significativa di visitatori provenienti dal mondo arabo. Gli italiani invece devono fare i conti con il caro traghetti, un problema che si ripresenta ogni estate – sottolinea – Quest’anno, complice la crisi energetica e l’aumento dei costi legati ai trasporti, la questione si sta facendo sentire molto di più. Va detto che scontiamo anche una politica europea che d’estate ci vieta di fissare delle tariffe contingentate al fine di assicurare la continuità territoriale. Risultato? La concorrenza è limitata e la spesa richiesta per raggiungere la nostra isola non è sempre sostenibile per tutti”.
Tuttavia aumentano i collegamenti aerei e i voli diretti anche dalle maggiori città dell’Europa.
Per contenere il Covid a luglio e agosto “ci sono le prescrizioni dell’Oms, quelle dell’Ue e del governo, poi vengono le misure regionali. Nelle ultime settimane sono venute a cadere molte restrizioni. Noi abbiamo deciso di mantenere attivi all’interno degli ospedali i reparti Covid, con linee e percorsi separati – ha detto Solinas – Dopo due anni di pandemia, “il sistema turistico sardo è in forte ripresa, gli arrivi registrati ad aprile, maggio e giugno lo dimostrano e le prenotazioni per luglio e agosto sono altrettanto incoraggianti. D’altro canto, siamo la Regione che ha investito più risorse proprie per misure di sostegno alle imprese e alle famiglie, 1,2 miliardi”, ha concluso il presidente della Regione.