Potrebbe essere la palla il nuovo simbolo di questa società che dell’autolesionismo ne ha fatto regola di vita e di regresso sociale.
Succede nei campi di calcio in cui la sfera di cuoio sembra rimbalzare tra stadi ed autostrade per trasformarsi in una sfera di piombo e troncare una giovane vita. Succede all’Assemblea Regionale Siciliana, quando le palle, un tempo segno di indiscussa forza e virilità, si trasformano in innocue palline da golf che non riescono più a centrare la buca di quei campi, da più parti indicati quali strumento di occupazione e rilancio turistico.
A cadere sotto i colpi dei “rinati” franchi tiratori la legge che avrebbe facilitato la realizzazione di campi da golf, presentata dalla forzista Giulia Adamo. La legge eliminava l’obbligatorietà della concessione edilizia per i campi da golf, consentendone la realizzazione anche nei pressi del mare (dopo il parere delle sovrintendenze). Uno strumento che avrebbe accelerato la definizione del contenzioso che riguarda il costruendo campo di golf in cui è impegnato a Sciacca il Gruppo Forte e favorito investimenti di altri gruppi interessati ad investire in Sicilia.
Ma sviluppare l’interesse collettivo, è un privilegio che gli amministratori già da tempo negano a questa terra, in cui le faide si disputavano a suon di pallini da lupara, che oggi sembrano essersi trasformate in innocue, almeno apparentemente, palline da golf.