In tempi di lockdown, l’aeroporto di Catania è aperto sì ma solo per garantire i due voli al giorno Alitalia, da e per Roma Fiumicino oltre che voli umanitari, per il trasporto organi e per il rimpatrio di connazionali rimasti bloccati all’estero. Una crisi senza precedenti per Fontanarossa che sta per toccare il fondo con il crollo quasi totale dei passeggeri: quasi -99% ad aprile.
Ma ciò nonostante l’attività della Sac non si ferma, come spiega l’ad Nico Torrisi, in un’intervista del quotidiano La Sicilia rilanciata anche sul profilo Facebook dello scalo etneo. E tra l’altro, in tutto questo, c’è anche una buona notizia: nelle ultime ore due compagnie hanno contattato Sac per organizzare la ripresa dei voli domestici. Ma niente sarà più come prima.
Come racconta lo stesso Torrisi, “stiamo già lavorando a un piano di riorganizzazione che dovrà tenere conto delle nuove norme di distanziamento sociale e dei nuovi scenari: quali compagnie continueranno a operare, con quali modalità, la distribuzione dei voli, del numero di passeggeri che un aeroporto come il nostro potrà accogliere, in attesa di poter utilizzare anche il nuovo terminal B, ovvero la ex Morandi, dove i lavori sono proseguiti e che ora è stata completamente svuotata.
Per noi, per il momento, il problema più grosso, visti i limiti strutturali del nostro aeroporto, sarà quello di come garantire la distanza di sicurezza durante le file. Dovremo utilizzare barriere mobili, separatori, le compagnie dovranno modificare le procedure di imbarco. Penso, per esempio, a strategie ‘all’americana’ con i passeggeri chiamati al gate per fila e numero. Ma ovviamente ci vuole un coordinamento nazionale e aspettiamo indicazioni ufficiali da Enac”.
Ma non finisce qui. “Stiamo pensando – anticipa Torrisi – a come velocizzare eventuali controlli sanitari e della temperatura anche in partenza, a come ridurre qualsiasi rallentamento si possa verificare durante le procedure, anche di consegna e ritiro bagagli. Bisognerà implementare le procedure self-service, come abbiamo già fatto al terminal C, dove il check in viene svolto in autonomia ai banchi drop off e dove già l’anno scorso abbiamo installato anche i tornelli automatici”. E infine Torrisi propone di sottoporre ai test sierologici anche il personale delle società di gestione degli aeroporti siciliani.