Gli scali siciliani sotto l’egida della Regione?
La proposta di Digiacomo in una mozione dopo l'esclusione di Comiso dal Piano aeroporti


Non si placa lo scontento dei siciliani per l'esclusione di Comiso dal Piano nazionale degli aeroporti. Disappunto e amarezza sono stati espressi anche dall'assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, che esprime una posizione condivisa dal governo regionale. "Non condividiamo, e lo evidenzieremo con forza a cominciare dalla conferenza unificata, l'atto unilaterale di un governo dimissionario che stravolge l'assetto delle pianificazioni regionali sui trasporti penalizzando il territorio e vanificando investimenti realizzati con risorse comunitarie dello Stato, delle Regioni e degli enti locali. Il governo aveva sottoscritto più di un impegno con la Regione siciliana e da ultimo, nell' accordo del 2010, per l'inserimento di Comiso nella rete degli aeroporti nazionale, così come, prevedeva anche lo studio di Enac".
Sull'argomento il deputato regionale Pd all'Ars, Giuseppe Digiacomo, ha presentato una mozione. "E' inammissibile che un aeroporto realizzato grazie a fondi europei venga escluso dall'elenco degli scali di interesse nazionale. E' invece auspicabile che il presidente Crocetta si opponga con fermezza all'esclusione dello scalo siciliano dall'atto di indirizzo e scelga di riportare tutti gli scali dell'Isola sotto la competenza gestionale e patrimoniale della Regione siciliana. Solo così – conclude la mozione firmata da Digiacomo – sarà possibile coordinare la gestione degli aeroporti che ricadono nel nostro territorio in maniera indipendente dal controllo centralista del ministero delle Infrastrutture e dell'Enac".

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