sabato, 4 Maggio 2024

Scalo Comiso, Lombardo: firmo se si evita declassamento

Per il governatore deve essere considerato scalo di interesse nazionale

Con una lettera inviata al presidente del consiglio dei ministri, ai ministri competenti e all'Enac, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ribadisce i motivi per cui la Regione ha rinviato la firma del protocollo sullo scalo di Comiso. "La Regione firmerà – sottolinea Lombardo – a condizione che l'aeroporto venga considerato di interesse nazionale e che gli oneri occorrenti all'espletamento dei servizi, come Enav e vigili del fuoco, necessari ad assicurare la funzionalità dell'aerostazione, siano a carico dello Stato. Un passaggio del protocollo lascia, infatti, perplessi – sottolinea Lombardo – Si tratta, in particolare, dell'articolo 4 nel quale si dice '… ed acclarato, allo stato, l'interesse non nazionale, …'.

Per la Regione questo riferimento può essere rivolto unicamente al mancato interesse dello Stato in ordine alle aree del sedime dell'ex aeroporto militare di Comiso. Con questo, le amministrazioni statali non dovranno sottrarsi dall'assicurare il proprio contributo agli oneri occorrenti all'espletamento dei servizi di stato. Il presidente della Regione ribadisce che "al riguardo, è appena il caso di ricordare che l'aeroporto civile di Comiso, di II categoria, al pari di quanto contenuto in tutti i documenti in cui è stata prevista la realizzazione dell'infrastruttura aeroportuale, è da considerarsi un aeroporto ricompreso nella rete degli aeroporti nazionali". La lettera prosegue con precisi riferimenti: "L'interesse nazionale della struttura aeroportuale – si legge – è stata già acclarata nel piano regionale dei Trasporti e della Mobilità – piano attuativo del trasporto aereo del novembre 2004, come recepito nell'Apq trasporto aereo, che prevede la realizzazione del sistema integrato della Sicilia orientale comprendente gli aeroporti di Comiso e di Catania e, pertanto, le due strutture aeroportuali dovranno essere considerate come un'unica struttura interfunzionale ed interdipendente". La lettera si conclude con la rinnovata disponibilità alla firma del protocollo d'intesa "con le modifiche concordate nel corso della riunione".

 

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