Continui colpi di scena nelle vicende dell’aeroporto di Comiso. La settimana scorsa infatti la Soaco ha deciso di rinunciare al bando per l’affitto della gestione dello scalo perché la convenzione stipulata con il Comune di Comiso non prevede la possibilità di affidare l’intera gestione a terzi, ma soltanto singoli servizi. E dopo qualche giorno, Vito Riggio, presidente dell’Enac, aveva espresso “forte preoccupazione per la critica situazione finanziaria dell’aeroporto di Comiso”, annunciando di aver “chiesto agli uffici Enac di verificare con urgenza la sussistenza dei requisiti di sicurezza”
Una situazione che ha suscitato polemiche sul territorio di cui si è fatto interprete Mario Papa, direttore di Reteiblea.it, la versione web della testata “L’Indice” di Teleiblea. “Fino ai primi di agosto – scrive Papa – e cioè fino alla prima assemblea dei soci della Soaco, si erano impegnati tutti per convincerci che, senza un brusco cambiamento di gestione, l’aeroporto era condannato a morte certa ed imminente. Ma ora cambia tutto.
Scende in campo addirittura Piero Agen. Il neo presidente della megacamera di commercio del Sud Est, in pratica proprietario di Sac, Intersac e Soaco, affiancato da Giorgio Cappello (a cui va la nostra stima sincera ed incondizionata) e Silvio Meli che non sappiamo a questo punto con chi sta, presentano uno scenario completamente nuovo. Via l’idea malsana del fitto d’azienda che fino a ieri era improcrastinabile, basta con la brutta immagine dell’aeroporto che perde soldi, stop ad ogni spreco.
La novità è che la Sac presterà i soldi che servono per qualche mese, le quote in liquidazione della Intersac verranno certamente acquistate da qualcuno (secondo noi dalla stessa Sac a quattro soldi) procedendo ad una ricapitalizzazione. Il tutto con interessanti prospettive per il futuro. Basti pensare ai bandi per le nuove rotte (almeno una decina di milioni) al supermarket a secondo piano (???) ed addirittura qualche assunzione in più.
Ma noi che siamo meno magici e non ci facciamo “affabulare” facilmente, invece, ci facciamo assillare dai dubbi: cosa ha causato questo repentino cambiamento di strategia? Come mai Agen scende in campo? Per noi c’è qualcosa sotto! Agen deve controllare le sue creature, uomini e cose, e garantire che nessuno cada in disgrazia”.
Sul tema è intervenuto anche Francesco Picarella, presidente Confcommercio Sicilia, che prova a placare gli animi. “Riteniamo che le preoccupazioni manifestate in questi giorni da più parti sulle difficoltà dello scalo ibleo siano eccessive. Lo scalo di Comiso sta vivendo un momento sicuramente difficile ma non proibitivo. Oggi lo scalo ragusano risulta tra i meglio organizzati e riveste un ruolo di notevole importanza turistica, pertanto la tutela di questa infrastruttura risulta essere assolutamente prioritaria. In questo momento diventa indispensabile che tutte le parti in causa si avviano verso una condivisione di intenti affinché si proceda ad un serio piano di ristrutturazione aziendale, cosi da dare al territorio una concreta risposta”.