Adinolfi chi? Le adv richiamano l’etica della comunicazione
10 Luglio 2025, 11:42
Fanno ancora discutere le affermazioni del giornalista Mario Adinolfi che, intervistato in TV sui clienti siciliani truffati da un’adv, ha spinto i telespettatori a scegliere il fai-da-te per prenotare le vacanze estive piuttosto che andare in agenzia di viaggio. Un problema di etica della comunicazione che ancora una volta è venuta a mancare con il solo obiettivo di penalizzare l’intera categoria ma che ha sollevato una levata di scudi da parte del mondo delle agenzie, da Eleonora Campanella, figlia d’arte e responsabile della Conca d’Oro Viaggi di Palermo, al presidente Fiavet Giuseppe Ciminnisi.
“Vorrei dire a questo Signor Mario (chi è costui?) – scrive Campanella sui social – che solo in Sicilia ci sono circa 900 agenzie di viaggio che lavorano seriamente e in regola con assicurazioni e fondi di garanzia, per non parlare delle migliaia di operatori e agenti di viaggio che in esse lavorano. Un’agenzia che ha truffato non rappresenta la regola. E’ UN CASO su 900. Quello di agente di viaggio non è un mestiere ma è una professione. Quanti medici o quanti avvocati o quanti giornalisti per non parlare di quanti giudici e magistrati hanno truffato o hanno sbagliato nella loro carriera? Forse qualcuno si è permesso di consigliare alla popolazione di non rivolgersi più a queste figure professionali? E allora per quale motivo, per UN CASO di truffa, si deve calpestare tutta una categoria di persone e aziende che lavorano 24h seriamente, che assistono clienti notte e giorno, riproteggendoli anche quando gli errori o le mancanze non sono loro?”
Per Ciminnisi “le parole di Adinolfi tradiscono una scarsa conoscenza del nostro settore. Ed è particolarmente grave che a pronunciarsi sia un professionista dell’informazione”. Ciminnisi spiega poi che l’agenzia che ha truffato i clienti risulta ufficialmente chiusa da marzo, con regolare comunicazione di cessazione alla Regione di competenza, ma ha continuato a operare in modo del tutto illegale.
“Detto ciò – prosegue – evitiamo generalizzazioni: non facciamo di tutta l’erba un fascio. Le mele marce esistono, ma sono l’eccezione. La stragrande maggioranza delle agenzie è seria e affidabile.
Il mio consiglio?
• Diffidate delle offerte troppo allettanti: dietro un prezzo sorprendentemente basso può nascondersi qualche irregolarità.
• Affidatevi alla vostra agenzia di fiducia: magari pagherete dieci euro in più, ma quei dieci euro sono garanzia di una vacanza serena e senza brutte sorprese”.
Sul caso esprime la propria posizione anche Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto-Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio: “Chi lavora nel turismo organizzato ha una missione chiara: realizzare sogni e far vivere momenti di felicità. Quando si verificano episodi come questo è una sconfitta per tutti. Ma non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio. Ogni anno le nostre imprese sostengono costi significativi per assicurazioni e fondi di garanzia a copertura della propria eventuale insolvenza. Solo il turismo organizzato offre ai clienti una tutela così strutturata”.
“Sarebbe paradossale penalizzare l’intero comparto per un singolo episodio e spingere i viaggiatori verso il ‘fai da te’ che peraltro aumenta i rischi di truffe e priva di sicurezza e assistenza professionale quando si organizzano viaggi in Italia e nel mondo. Ecco perché ci amareggiano le dichiarazioni di pseudo-osservatori che speculano sulle disgrazie altrui, alla ricerca disperata di un briciolo di visibilità”, rincara il direttore di Fto.
“Da anni chiediamo con forza l’istituzione di un registro pubblico, operativo e accessibile, delle agenzie di viaggi in regola, un presidio di trasparenza a beneficio di tutti i cittadini. Finalmente, grazie al proficuo dialogo con il ministero del Turismo, questo strumento è in fase di realizzazione e ci auguriamo che sarà presto operativo”, conclude.