Acqua Marcia non vuole rinunciare a hotel siciliani
Il gruppo di Caltagirone ha debiti per 900 mln ma preferirà disfarsi di altri asset strategici


Potrebbe vendere il Molino Stucky di Venezia piuttosto che rinunciare ai suoi alberghi siciliani il gruppo Acqua Pia Antica Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone. Il gruppo infatti deve 900 milioni alle banche a fronte di un patrimonio stimato di 2,6 miliardi. Forse però basterebbe vendere le attività di handling negli aeroporti italiani, incluso Fontanarossa. Il fatto è che Caltagirone potrebbe cedere i suoi sei alberghi siciliani solo a patto che andassero "a un grande player internazionale capace di valorizzarli ulteriormente". Anche perché il gruppo pensa a nuovi insediamenti a Siracusa. Poco probabile anche l'ipotesi di cedere i porti turistici siciliani, il porto di Catania è ancora in progettazione così come quello di Porto Palo mentre a Siracusa i lavori sono ancora bloccati. A questo punto non resta che attendere il 15 febbraio quando il gruppo presenterà il nuovo piano alle banche per scoprire cosa accadrà e quale sarà il futuro del Villa Igiea Hilton, dell'Excelsior Hilton e dell'Hotel delle Palme di Palermo, dell'Excelsior Grand Hotel di Catania, del Des Etrangers di Siracusa e del San Domenico di Taormina.

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