Da oggi più cari navi e aliscafi per le isole


Da oggi “senza alcuna comunicazione né confronto con gli enti preposti, e ignorando gli appelli di sindaci, associazioni e cittadini, le comunità delle piccole isole siciliane subiscono l’ennesimo aumento tariffario sui biglietti di navi e aliscafi a sovvenzione statale. L’ennesimo schiaffo alle comunità insulari e l’ennesimo aggravio all’economia locale”. Lo scrive in una nota Federalberghi Isole Minori Sicilia.

“Dal giugno 2022 ci troviamo di fronte al terzo rincaro, per un totale di circa il 72%, accompagnato da una preoccupante riduzione dei mezzi e delle corse operate in convenzione statali – denuncia Christian Del Bono, presidente dell’associazione – A giustificare questi aumenti ci si trincera dietro una convenzione ministeriale scellerata, che non prevede alcun meccanismo di adeguamento ai costi di gestione se non attraverso l’incremento delle tariffe o il taglio dei servizi. Questa convenzione stabilisce un importo fisso per la remunerazione del servizio per 12 anni, senza che vi sia un sistema di compensazione dell’aumento dei costi operativi. Il risultato è un inaccettabile e insostenibile binomio: meno servizi e costi più alti. Una convenzione che, salvo un deciso intervento politico, risulta incompatibile con la nostra Costituzione, che dal 2022 sancisce che ‘la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità’. Forse – si chiede Del Bono – basterebbe voler applicare l’articolo 4 della legge 169/1975, che prevede la revisione annuale delle sovvenzioni”.

Per questo Federalberghi si appella ancora una volta al governo regionale “affinché dia ascolto alle comunità isolane e ai sindaci delle isole minori, affinché rafforzino la loro azione di pressione per evitare di assistere inermi alla graduale erosione della qualità della vita nelle isole minori”.

All’appello di Federalberghi si associa quello di Confimprenditori: “con l’ennesimo aumento delle tariffe si aggiunge un ulteriore pesante fardello sulle spalle di cittadini, lavoratori e imprenditori. Dopo il caro voli, arriva anche il caro traghetti. Non si tratta solo di un danno per il turismo, settore già messo a dura prova, ma di un colpo diretto a chi, ogni giorno, si sposta per lavorare e fare impresa”.

Per il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo. “si tratta di un danno che rischia di compromettere l’intera stagione estiva mettendo in ginocchio migliaia di imprese che già stanno investendo nell’industria del turismo. Invitiamo tutte le associazioni di categoria interessate ad unirsi al nostro appello e a far sentire la propria voce”. “Confimprenditori – conclude il presidente – rivolge un appello al ministro Matteo Salvini affinché, in attesa dell’imminente realizzazione del Ponte sullo Stretto, intervenga con urgenza per fermare questa vera e propria speculazione sul diritto alla mobilità sulla pelle di chi lavora”.

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