giovedì, 10 Ottobre 2024

Federalberghi: collegamenti con isole minori inadeguati

I collegamenti marittimi con le isole minori rimangono inadeguati e anacronisticamente insufficienti. È questa la conclusione alla quale giunge Federalberghi Isole di Sicilia dopo una verifica a seguito dell’ennesimo annuncio dell’assessorato regionale Infrastrutture e mobilità che sembrava aver trovato la soluzione alle problematiche che in questi mesi hanno afflitto il comparto.

“Non possiamo che prendere atto della realtà dei fatti che purtroppo conferma quanto denunciamo ormai da un paio di anni – dichiara il presidente Christian Del Bono – Ad oggi, le corse integrative regionali ro pax (navi) – adesso operanti, non sappiamo con quali regole, in convenzione statale – non risultano del tutto ripristinate e i mezzi non presentano la stessa capienza di quella degli anni precedenti. Allo stesso tempo, anche sugli stessi assetti statali si registrano dei tagli rispetto a quelli in vigore lo scorso inverno. Si è, inoltre, ancora in attesa di capire come saranno recuperati i maggiori costi gravati in questi mesi sui trasportatori ma, ad oggi, pagati interamente dalle comunità locali. Inoltre, e questo riguarda sia navi che mezzi veloci, non sono ancora rientrati i rincari, sempre a valere sui mezzi gestiti in convenzione statale, subiti sin dal giugno 2022. Così come non sono state estese le agevolazioni (mezzi veloci) a tutti i pendolari, come invece era avvenuto nel quinquennio precedente (ex Liberty card), privilegiando quindi solo alcune categorie di utenza. Non si ha, infine, alcuna traccia dell’annunciato osservatorio attraverso il quale si sarebbe dovuto operare un controllo sulla qualità e la quantità dei servizi erogati; fondamentale, anche al fine di operare un recupero delle corse (in alcuni casi senza apparenti motivi) non effettuate. La situazione appare ancora più preoccupante per il modus operandi adottato in assenza di una fattiva e positiva interlocuzione tra l’assessorato regionale e i rappresentanti delle comunità locali: sindaci e associazioni di categoria che più volte hanno richiesto un tavolo operativo di confronto”, conclude Del Bono.

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