martedì, 5 Novembre 2024

Taormina, albergatori contro tassa di soggiorno: esposto a Corte dei Conti

Monta la protesta degli albergatori di Taormina dopo che il Consiglio Comunale di Taormina ha approvato l’aumento della tassa di soggiorno al valore massimo consentito dalla legge. Ora per trascorrere una notte in tre stelle l’ospite dovrà sborsare due euro, 3.50 euro se sceglie un 4 stelle e 5 euro per dormire in un albergo 5 stelle. Quasi il doppio di quanto pagano gli ospiti degli hotel di pari livello di Rimini e Riccione dove la tassa è di 3 euro.

Per gli operatori turistici della Perla dello Ionio, rappresentati da Sebastiano De Luca, presidente Confindustria Alberghi e Turismo Taormina, e Italo Mennella, presidente Associazione Albergatori Taormina, “una sparuta squadra minoritaria e miope che non ha tenuto conto delle conseguenze nefaste che tale decisione comporterà ha approvato l’odioso e dannoso balzello, contro il parere degli operatori turistici”.

“L’imposta – continuano gli albergatori – graverà inevitabilmente sui bilanci delle imprese, che sono ormai al collasso. La pressione fiscale, con gli aumenti adottati nella stessa seduta di Consiglio, sfiorerà così il 76%. Inoltre, questa inaspettata, ulteriore mazzata è arrivata dopo che le strutture ricettive hanno firmato i contratti con i tour operator per il prossimo anno. Gli albergatori sono stanchi di subire decisioni che vengono prese dall’alto, senza la minima dovuta concertazione. Poiché la tassa di soggiorno, per oltre 4,5 milioni di euro è servita e servirà per sanare le già asfittiche casse del Comune, gli albergatori faranno una dura e determinata opposizione in tutte le sedi opportune e non faranno sconti a nessuno.

Gli imprenditori delle strutture ricettive, attenendosi rigidamente alle leggi esistenti ed ai regolamenti attuativi faranno gli esattori per riscuotere, mentre i clienti/turisti dovrebbero versare le relative somme dovute. Ne consegue che gli eventuali introiti derivanti dall’imposta non saranno né certi né esigibili, poiché questi ultimi potrebbero rifiutarsi di pagare, innestando così centinaia di contenziosi con l’amministrazione comunale.

Non condividendo, pertanto, questa arbitraria ed unilaterale decisione, gli albergatori tutti – concludono – hanno già presentato, tramite i loro rappresentanti, un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti”.

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