La tassa di soggiorno scatena ancora una guerra tra gli albergatori e il Comune di Taormina. A farsi portavoce è Sebastiano De Luca, presidente di Confindustria Alberghi e Turismo Messina, al termine dell’ennesima riunione dell’Osservatorio turistico di cui fanno parte il Comune e le associazioni degli albergatori “Chiediamo all’amministrazione come sia possibile che non esiste ad oggi un rendiconto sulle spese della tassa di soggiorno. La tassa di soggiorno in vigore da quasi due anni – spiega De Luca – ha fruttato circa 3 milioni di euro e per quanto concerne l’anno in corso non abbiamo un esatto quadro di come il Comune sta impiegando le somme. Abbiamo chiesto di avere un rendiconto e un capitolato a parte – continua De Luca – ma ci viene risposto che si tratta di cifre che rientrano nel bilancio complessivo del Comune”.
L’imposta introdotta il 1 gennaio 2013 dovrebbe essere utilizzata solo per fini promozionali e servizi turistici. “E’ evidente – sottolinea De Luca – che non deve servire a sanare il bilancio comunale, ma sono ben altre le finalità. Vogliamo ricordare agli amministratori di rispettarle”.
All’appello di De Luca si associa anche il presidente dell’associazione Albergatori di Taormina, Italo Mennella, che denuncia il sommerso di quanti non pagano la tassa di soggiorno. “A Palazzo dei Giurati chiediamo anche di intensificare i controlli specialmente tra le strutture extralberghiere e B&B dove ancora non viene utilizzato il Pos”.