“Auspichiamo che nella prossima legislatura l’imposta di soggiorno possa essere finalmente utilizzata per le finalità con cui era stata istituita, cioè per il turismo, la promozione e la valorizzazione della nostra città”. La richiesta arriva dall’Associazione Albergatori di Taormina, presieduta da Gerardo Schuler.
“Purtroppo, dall’introduzione a Taormina avvenuta nel 2013 e sino ancora a questo momento – evidenzia Schuler in una nota riportata su ilsicilia.it- i proventi dell’imposta di soggiorno non sono mai stati spesi per lo scopo previsto. Abbiamo fatto una battaglia su questa problematica, la vicenda a suo tempo è anche approdata nel 2015 all’attenzione della Corte dei Conti ma sino ad oggi, in dieci anni, una svolta non c’è mai stata. Anche un recente parere della Corte dei Conti del Veneto ha riconfermato con estrema chiarezza che sull’imposta di soggiorno c’è un vincolo di destinazione dei proventi inderogabile. L’imposta di soggiorno può finanziare solo gli specifici ambiti funzionali inerenti al turismo, così come declinati dall’articolo 4, comma 1, Dlgs. 23/2011, e non invece quelli riferibili in via mediata e incidentale all’ambito turistico. Gli albergatori taorminesi richiamano l’esempio di Bellagio dove i proventi dell’imposta vengono destinati per il 30% all’arredo urbano rivolto al turismo, il 30% alle manifestazioni e un altro 30% alla promozione. E tutto viene concordato con la categoria degli albergatori”.
L’Associazione Albergatori Taormina si rivolge così ai futuri candidati alle Comunali: “pretendere la tassa dai nostri turisti e poi trattenerla nei bilanci per altro impiego, oltre che porre la questione di una violazione del vincolo normativo, è eticamente poco tourist-friendly. La proposta di adeguarsi finalmente qui a Taormina, a a nostro avviso, deve entrare in campagna elettorale, con un impegno ben preciso da parte di tutti, nell’interesse della città”.