Creare nuovi pacchetti per attrarre visitatori nell'area Catania-Acireale. Facendo sistema, individuando nuove nicchie, organizzando eventi cadenzati e adeguatamente pubblicizzati. È con questi presupposti che il Lions si rivolge alle istituzioni regionali e locali, per sollevare criticità, avanzare proposte, condividere strategie. Domani, giovedì 31 ottobre, alle 20, presso l'Hotel Nettuno, l'inaugurazione dell'anno sociale del Lions Catania Stesicoro Centrum sarà dunque l'occasione per rivolgere all'assessore regionale al Turismo Michela Stancheris, al sindaco di Catania Enzo Bianco, al sindaco di Acireale Nino Garozzo e al direttore del Museo Diocesano di Catania Mons. Leone Calambrogio "La proposta per lo sviluppo turistico della Riviera dei Ciclopi". In pratica un piano marketing per lo sviluppo dell'area.
"Tenuto conto degli asset turistici dell'isola – spiega l'economista Antonio Pogliese, che modererà i lavori del convegno – il turismo dovrebbe tipicizzare le sue attività e produrre ricchezza. Purtroppo, la realtà è del tutto diversa, come confermato anche dagli addetti ai lavori. Togliendo alcuni comuni a vocazione prettamente turistica (Taormina, Cefalù e isole minori) per il resto della Sicilia il turismo costituisce una chimera. In sintesi estrema ed impietosa il turismo rappresenta un fallimento di massa della classe politica nostrana, ed in particolare della Regione Siciliana e, di conseguenza, degli imprenditori operanti nel settore. Le presenze del 2012 in Sicilia sono state in totale 14.318.445 – sottolinea ancora Pogliese – di queste, quelle relative agli stranieri possono essere stimate in meno di 3.700.000 circa. Per avere contezza di tale dato, assolutamente negativo, è sufficiente fare riferimento al flusso turistico registrato nello stesso periodo a Malta, circa 11 milioni di presenze; alle Baleari, 41.200.000 turisti, nella provincia di Venezia, 34 milioni; nella sola città di Firenze circa 12 milioni. L'intera Sicilia, quindi, registra rispetto a Malta – che per superficie e popolazione è circa 1/11 – appena il 30% in più. L'indice di occupazione dei soli alberghi siciliani (senza considerare B&B ed altre strutture simili) è attorno al 28%. La debitoria degli alberghi siciliani, compresi anche i debiti bancari (mutui ipotecari, prestiti a breve termine) oscilla tra il 150% ed il 200% del giro degli affari; la quasi totalità delle strutture sono in vendita".