Il Faro di Capo Grosso, sull’isola di Levanzo, è tra i 18 beni che l’Agenzia del Demanio propone in concessione a privati ed enti del terzo settore tramite bando pubblico. Si tratta di iniziative di rigenerazione di edifici del patrimonio dello Stato grazie alle quali l’Agenzia del Demanio affida beni a privati ed enti del terzo settore affinché li valorizzino dal punto di vista economico, sociale e culturale, coniugando i temi del turismo, della cultura, dell’ambiente e della mobilità dolce, stimolando lo sviluppo dei territori.
Per il faro di Levanzo si prevede tra i nuovi usi una destinazione d’uso culturale-scientifica, didattica-ricreativa, con la possibilità di sviluppare una parte da destinare a foresteria.
Levanzo è l’isola più piccola delle Egadi, il centro abitato conta poche case, una vecchia villa, una piazzola, un bar e
qualche ristorante nei pressi del porticciolo di Cala Dogana. L’isola ha conservato intatto il suo primitivo habitat in cui prospera una flora pregiata, specie quella rupestre; Capo Grosso si trova esattamente dal lato opposto del centro abitato, all’ estremità settentrionale dell’isola di Levanzo, isolata senza illuminazione ed una strada percorribile solo con un mezzo fuoristrada, la costa è dirupata e difficilmente accessibile, cadono ripide da un altipiano pascolativo e coltivato a vigne e
cereali. La torre del Faro, già attiva nel 1858, è alta 12 metri e si erge su un promontorio di circa 56 m s.l.m.
L’immobile è costituito da un edificio principale, dal quale è possibile accedere alla torre cilindrica. Il sito è
completato da altri tre piccoli fabbricati di cui uno a forma triangolare. Il sito è delimitato da mura basse in
pietra, privo di recinzioni.
C’è tempo fino alle ore 12 del 3 dicembre 2024 per presentare l’offerta.