Percorsi obbligati per i visitatori, cartelli segnalatori per invitare al distanziamento, termoscanner per la misura della temperatura corporea, personale comunale a contatto con il pubblico dotato di mascherina e visiera protettiva. Si presentava così l’interno del Castello Ursino che come tutti i musei comunali di Catania ieri mattina ha riaperto i battenti dopo due mesi di chiusura per il lockdown. Primi visiatori il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella.
“Siamo orgogliosi – ha detto il sindaco – di avere fatto ripartire tra i primi in Sicilia i nostri musei, con misure di sicurezza adeguate ad accogliere i visitatori, perché fare ripartire la cultura significa anche fare ripartire la città”.
Il sindaco ha anche annunciato il piano di rilancio della gestione dei siti museali con la messa in rete dei Musei Civici e la concessione esterna dei relativi servizi. Ed è già stata pubblicata sul sito Sistema Museale Civico del Comune la manifestazione d’interesse per individuare una strategia complessiva di creazione di una rete museale cittadina integrata all’avanguardia e competitiva anche dal punto di vista turistico. Secondo Pogliese “in questo modo sorgeranno anche nuove opportunità lavorative per una trentina di giovani qualificati, già dal prossimo mese di gennaio, che potranno trovare impiego al servizio dei cittadini e dei turisti, per offrire prestazioni sempre più competitive sotto il profilo della qualità e dell’efficienza”.
Da una prima valutazione i servizi che potrebbero essere dati in concessione a terzi sono la biglietteria, il bookshop, la caffetteria e servizi di guida e accoglienza pubblico.