mercoledì, 1 Maggio 2024

Agrigento capitale cultura: cronaca di un disastro annunciato?

E adesso rischia di trasformarsi in un fiasco la nomina di Agrigento a capitale della cultura 2025.
A distanza di otto mesi dalla proclamazione manca ancora la fondazione, come fa notare Nino Amadore in un articolo su Il Sole 24 Ore.

Dal 31 marzo, giorno di proclamazione della città dei templi, ci sono voluti quasi otto mesi per arrivare al voto del consiglio comunale di Agrigento sullo statuto della Fondazione di partecipazione Agrigento 2025 che dovrà gestire tutti gli eventi. Mancano ancora però i voti del Consorzio universitario Empedocle e del Comune di Lampedusa.

“Nei prossimi giorni andiamo dal notaio e poi procediamo con la nomina del cda: dal primo gennaio 2024 saremo operativi” prova a rassicurare il sindaco Franco Micciché.

Quasi un mese fa il consiglio comunale di Agrigento, dopo aver incassato il via libera dei vari esponenti politici regionali e nazionali, ha approvato lo statuto della Fondazione con alcuni tagli sostanziali, si legge ancora nell’articolo, la fondazione MeNo, che ha redatto il progetto sulla base del lavoro preparatorio fatto dal comitato promotore, è stata esclusa dall’elenco dei soci fondatori ed è stata esclusa la voce che prevedeva l’individuazione del direttore generale della fondazione Agrigento 2025 nella persona del tecnico che ha redatto il dossier di candidatura, Roberto Albergoni, riportando la nomina al Consiglio di amministrazione che sarà composto (quando lo Statuto avrà il sigillo notarile) da 9 persone.
“Sono tranquillo – dice Albergoni – e penso che già a gennaio saremo nelle condizioni di poter lavorare. In questi mesi non siamo stati fermi: abbiamo lavorato per creare le giuste condizioni per fare tutto nei tempi”.

Dal canto suo, il presidente del Consorzio universitario Nenè Mangiacavallo sottolinea: “quello che manca è il sistema: non è stato fatto un lavoro di preparazione all’accoglienza. Siamo in ritardo sul fronte del fundraising. Insomma è tutto ancora da fare. Per questo dico che è necessario mettersi attorno a un tavolo e ritrovare lo spirito giusto per un impegno corale”.

Non è un caso che la preoccupazione sia crescente fra gli imprenditori: il dossier di candidatura prevedeva opere (in corso o da realizzare) per un totale di quasi 150 milioni ma soprattutto dava una proiezione di crescita turistica del 30% rispetto ai 2019 (394.191 arrivi, 1.129.987 presenze).

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