Stanno arrivando i primi contributi della Regione a favore delle dimore storiche siciliane. È pronta, infatti, la graduatoria dei finanziamenti di oltre un milione e mezzo di euro – stilata da una commissione composta da funzionari del dipartimento dei Beni culturali – per interventi conservativi e di restauro. A usufruire delle risorse, al momento, nove edifici. A Palermo: Casa Florio “I quattro pizzi” dell’Arenella (lavori di restauro e messa in sicurezza); Palazzo Alliata di Pietratagliata (manutenzione straordinaria e installazione di un ascensore per disabili; Villa Spina (completamento del restauro); Villa Lampedusa (messa in sicurezza delle strutture); Palazzo Filangeri (restauro dei prospetti e delle coperture).
E ancora: Villa de Cordova di Sant’Isidoro a Bagheria, nel palermitano (restauro e messa in valore della villa); Palazzo San Demetrio a Catania (consolidamento e ripristino del prospetto e adeguamento dei locali per la pubblica fruizione); Casa D’Alì a Trapani (restauro e miglioramento della fruizione della Casa Museo); Castello Baronale di Roccavaldina, in provincia di Messina (completamento delle opere di restauro e consolidamento).
“Si tratta – spiega il presidente Nello Musumeci – di un primo significativo investimento triennale che intendiamo rinnovare nei prossimi anni. Il risultato sarà quello di inserire nel circuito della valorizzazione e della fruizione pubblica, attraverso una forma di partenariato tra Pubblica amministrazione e privati, edifici di pregio che raccontano la trama della nostra storia”.
I proprietari degli immobili hanno sottoscritto con l’amministrazione regionale un atto di convenzione della durata di dieci anni, con il quale si impegnano a rendere fruibili al pubblico le loro dimore storiche, e a renderle disponibili, almeno una volta al mese, anche per attività didattiche e scientifiche.
Particolare attenzione è stata riservata al controllo dei finanziamenti. Sarà facoltà dell’amministrazione effettuare, in ogni momento, controlli sull’utilizzo delle risorse finanziarie erogate, sui rendiconti e sull’avanzamento dei lavori che, in ogni caso, dovranno essere ultimati entro diciotto mesi dalla concessione del contributo. Le domande possono essere presentate entro il 31 marzo di ogni anno.