sabato, 27 Aprile 2024

Dopo Pompei, a rischio anche i siti archeologici siciliani

La denuncia del vescovo di Piazza Armerina dai microfoni di Radio Vaticana

Dopo il crollo avvenuto a Pompei, sono a rischio anche i siti archeologici siciliani. La denuncia è arrivata dalle frequenze di Radio Vaticana per bocca del vescovo di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi. "Da quasi tre anni – dice Pennisi – è chiuso un breve tratto della strada provinciale che collega val Guarnera con Piazza Armerina e questo rende difficoltoso per i turisti raggiungere il sito archeologico. Anche la strada fra Mazzarino e Piazza Armerina è in stato disagevole. A Selinunte – precisa – sono essenziali e urgenti degli interventi risolutivi, non solo delle toppe per arginare lo sbriciolamento dell'antico tempio greco. Anche la Villa di Sofiana (nell'itinerario Antonini) presenta delle difficoltà". Il vescovo siciliano si augura una veloce ripresa del turismo culturale nell'isola ma contestualmente lamenta il fatto che "molte chiese, di proprietà del Fec (Fondo Edifici di Culto) sono in stato di abbandono".

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