La città di Partanna ha appena iniziato il percorso che la porterà ad accogliere nuovamente i reperti archeologici ritrovati nel suo territorio ma finora depositati in diversi musei regionali. Il processo è iniziato con il cosiddetto "cranio trapanato" che dopo 26 anni è tornato a Partanna e più precisamente alle scuderie di Castello Grifeo, sede del Museo archeologico della preistoria della Valle del Belice.
Dunque, il più antico volto del Belice – rivenuto nel 1988 nel deposito funerario di una grotticella di contrada Stretto durante una campagna di scavo della Soprintendenza per i Beni culturali di Trapani diretta dall'archeologo Sebastiano Tusa – è finalmente tornato a casa considerato che finora era stato custodito al museo Salinas di Palermo.
Il "cranio trapanato", risalente all'Età del bronzo antico, è uno degli esempi delle pratiche chirurgiche dell'Italia preistorica. Dagli esami effettuati sul reperto è stato stabilito che l'uomo sia stato sottoposto all'intervento chirurgico mentre era in vita e che, probabilmente, rispetto allo studio della cicatrizzazione dei bordi del foro, sia morto un anno dopo per cause non connesse all'operazione.