venerdì, 10 Maggio 2024

Il Salinas mette in mostra per un giorno i suoi ‘reperti impresentabili’

I grandi musei sono fatti di esaltanti scoperte, di misteri svelati e di memorie da consegnare alla posterità. Ma a volte anche di segreti che non possono essere raccontati, blindati con la consegna del silenzio, che pesano su oggetti dannati al buio dei magazzini. Anche fra le collezioni del Salinas ci sono di queste “pecore nere”, che i recenti lavori di restauro hanno fatto venire alla luce.
Si tratta di una serie di stranissimi oggetti, animali fantastici, incredibili figure umane e iscrizioni misteriose, rinvenuti intorno alla metà dell‘Ottocento a Giardini-Naxos, e legati a un’intricata vicenda di dubbi, inchieste e sequestri alla fine della quale furono nascosti per sempre alla vista del pubblico.

Oggi questi oggetti impresentabili ritornano allo scoperto. Solo per un giorno. L’occasione è la conferenza “Veramente falsi. I reperti impresentabili del Museo Salinas”, in programma mercoledì 23 settembre alle 17.30, presso la sala convegni del Museo Salinas di Palermo.

Flavia Frisone, docente di Antichità greche all’Università del Salento, ne racconterà le bizzarre vicende. Sapremo come questi falsi reperti archeologici riuscirono a fare il giro d’Europa nel mercato internazionale dei “cacciatori di antichità”. Come in un giallo, indagheremo quello spazio umbratile in cui un tempo operavano, fianco a fianco – e talvolta in complicità -, illustri archeologi e scavatori clandestini.

In linea con la strategia di comunicazione intrapresa dal Museo Salinas nell’ultimo periodo, che rivolge particolare attenzione ai linguaggi e ai mezzi di condivisione sociale usati dai giovani, Marcello Costa ha ideato una campagna multisoggetto in chiave ironica e Giusi Garrubbo ha realizzato la relativa clip video veicolata anche su piattaforma WhatsApp.

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