Demetra e Kore sono tornate a casa, i due acroliti (teste, mani e piedi di statue) trafugati 30 anni fa da tombaroli a Morgantina ed esposte negli Stati Uniti fino al 2007 sono giunte nel museo Archeologico di Aidone. L’arrivo delle due statue rientra nel progetto “Morgantina 2009-11. Il Ritorno delle Dee” che si concluderà con l’arrivo della Venere di Morgantina. “Nel 2010 – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo – sarà la volta degli argenti di Eupolemo, poi arriverà la Venere dal Paul Getty Museum di Los Angeles che, prima di arrivare in Sicilia, dovrebbe essere esposta al Quirinale, a Roma. Chiediamo, invece, che la statua sia portata direttamente nel museo di Aidone. Speriamo che il presidente Giorgio Napolitano, sempre sensibile a questo tipo di richieste, voglia farci l'onore di partecipare a questo evento eccezionale. Ma l’offerta che renderà Enna uno dei distretti archeologici più importanti d'Europa sarà completata con l'inaugurazione del museo di Palazzo Trigona e soprattutto con la fine dei lavori di restauro della villa romana del Casale di Piazza Armerina”. “I lavori sui mosaici e sulla struttura – ha sottolineato il presidente della Regione – riconsegneranno un sito maggiormente fruibile e più bello. Assieme a Morgantina, che è ancora tutta da scoprire, la Villa del Casale e il distretto di Enna rappresentano un'importante risorsa culturale ma anche una possibilità di sviluppo economico. Dobbiamo lavorare, e ci impegniamo in questo senso, affinché questa zona, anche con il contributo dei privati, possa dotarsi di opere essenziali, dalle strade alle strutture turistiche”. “Il mese prossimo – ha aggiunto Guido Meli, che è anche direttore del restauro della Villa – cominceremo a montare la nuova copertura. Vorremmo far coincidere la riapertura con il rientro in Sicilia della Venere: sarebbe un doppio appuntamento di grande impatto a livello internazionale”. Secondo l'assessore regionale ai Beni culturali, Lino Leanza, “Enna può diventare uno dei poli culturali e turistici più importanti del mondo a patto che questo patrimonio sia sfruttato per ottenere sviluppo, ricchezza per tutto il territorio e occupazione. Abbiamo emesso una circolare con la quale vietiamo i prestiti all'estero delle nostre opere d'arte. Chi vuole vederle, deve venire in Sicilia”.