Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e i dirigenti regionali Gaetano Pennino, Rino Gigliola, Sergio Gelardi e Gesualdo Campo sono indagati per omissione di atti d’ufficio, danneggiamento del patrimonio archeologico storico e artistico e di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina. L’inchiesta riguarda il Castello Svevo di Augusta, sequestrato da Carabinieri. Secondo la Procura di Siracusa “l’inerzia è durata nel tempo”, e per questo è indagato anche il precedente presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.
L’indagine è scaturita da una denuncia dell’associazione Italia Nostra che aveva segnalato gravi danneggiamenti strutturali del Castello che, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero “dovuti esclusivamente alla mancata manutenzione e all’abbandono del monumento da parte della Regione Siciliana”.
La Procura di Siracusa sottolinea inoltre come “i mancati interventi, relativi ai pericolo di crollo della struttura” hanno creato “un grave rischio per l’incolumità pubblica”. Per questo, “si è reso necessario il provvedimento di sequestro, anche per la sicurezza personale dei turisti, visto che potrebbe crollare da un momento all’altro”.
Il Castello Svevo di Augusta è stato affidato dal Gip alla custodia giudiziaria del soprintendente ai Beni culturali di Siracusa, Rosalba Panvini.
Intanto, Crocetta ha comemntato così l’avviso di garanzia che gli è stato notificato: “Sono assolutamente estraneo a tutta questa vicenda, se il procuratore di Siracusa mi avesse chiamato gli avrei consegnato le carte che dimostrano come il mio gabinetto il 7 luglio del 2014 abbia trasmesso all’assessorato regionale ai Beni culturali la pratica subito
dopo avere ricevuto la segnalazione dal ministero dei Beni culturali”.