Verrà ampliato il polo museale del Palazzo Branciforte. Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato all’unanimità la variante che recepisce la proposta formulata dalla Fondazione Sicilia. Il progetto è stato firmato dall’architetto Mario Cucinella. Verrà sostituito un edificio degradato di piazza Guzzetta, alle spalle del Palazzo Branciforte.
“Il centro storico sarà arricchito con un segno contemporaneo di rigenerazione urbana, incarnato in una teca aperta alla città sotto un bellissimo giardino pensile di alberi e piante legate all’identità vegetale della città”, afferma l’assessore all’Urbanistica Maurizio Carta intervenendo al Consiglio comunale.
E’ prevista anche la riqualificazione, con il ripristino del basolato, delle vie Seminario Italo Albanese, Lampedusa, Santa Maria del Piliero, padre Giorgio Guzzetta e di piazza Castello. Saranno piantati anche alberi e sarà realizzata un’aiuola.
La delibera, che include anche una convenzione con il Comune, è stata definita con il contributo della quinta commissione, presieduta da Salvo Alotta (Fi), e della seconda, presieduta da Antonio Rini (FdI). Per Alotta “è questo un esempio di sinergia pubblico-privato”. Per Rini “la variante è frutto di un metodo che valorizza la condivisione e la collegialità”. Secondo Franco Miceli del Pd “si tratta di un intervento di architettura contemporanea di qualità. Il Ppe (Piano particolareggiato), che è stato importante per questa città, richiede una revisione”. Per Giulia Argiroffi, del gruppo Oso, “il progetto architettonico ha garantito la qualità dell’intervento in variante”.
“Questa delibera – sottolinea il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – è il segno di un importante cambiamento culturale. Finalmente è chiaro come sia indispensabile la fattiva collaborazione tra pubblico e privato. La giunta, prima, e il consiglio comunale, dopo, hanno, con una lungimirante decisione, confermato di avere una visione moderna per lo sviluppo della città di Palermo. Si tratta della prima delibera che, nel riconoscere la pubblica utilità di una opera che verrà realizzata da un ente come la Fondazione Sicilia, concede la possibilità a un privato di intervenire nel centro storico in deroga al piano regolatore. Dopo l’apertura di Palazzo Branciforte nel 2012 e di Villa Zito nel 2015 – due veri e propri poli culturali -, la Fondazione Sicilia ora è impegnata a realizzare una nuovo spazio culturale, con una architettura ecosostenibile, così dimostrando il costante impegno per lo sviluppo socioculturale della nostra Palermo”.